Come mi ero ripromesso di fare, attesi che la sconosciuta parlasse, in silenzio. Dovevo ammetterlo, una parte di me era piuttosto preoccupata. No, non per la mia sicurezza personale, al contrario di quanto si possa più naturalmente immaginare, quanto per quella della ragazza che mi stava accanto in quel preciso istante.
Seppur per qualche secondo, e per quanto il mio istinto mi intimasse di non farlo, infatti, il mio sguardo si era spostato su Alexis. Non volevo che, a causa della mia vicinanza, si trovasse esposta a situazioni di pericolo. Non avrei sopportato di vedere nuovamente un innocente perire sotto i miei occhi a causa della mia professione. Era accaduto fin troppe volte, in passato.
Eppure, la sopracitata bionda non sembrava spaventata. Anzi, sembrava che sapesse esattamente come comportarsi in una situazione del genere.
Con chi avevo realmente avuto il piacere di conversare, in quei lunghi minuti?
Probabilmente, in un'altra occasione avrei indagato più a fondo sulla questione, ma, tenendo conto della precedentemente citata situazione, decisi di tornare a dare ascolto al mio istinto, riprendendo a concentrare la mia attenzione sulla donna che avevo di fronte.
Fui visibilmente sorpreso quando si rivolse a me, rispondendo precisamente ai pensieri che avevo formulato pochi istanti prima.
Chiunque fosse, era senza dubbio uno degli esseri più potenti che avessi mai incontrato, da quando avevo cominciato a cacciare. Ma, per quanto mi sforzassi, non riuscivo a comprendere a quale categoria appartenesse.
Non era un demone, di questo ero certo. Emanava un'aura totalmente differente da quella che avrebbe emanato una creatura infernale.
Continuai a guardarla, perdendomi per qualche istante nelle mie constatazioni, quando, come se mi avesse letto -nuovamente- nella mente, la fanciulla rivelò la propria identità, presentandosi come 'Morgana'.
La osservai per qualche istante, forse ancora più sorpreso di quanto non fossi in precedenza. Avevo davvero davanti Lady Morgana di Camelot? Colei di cui avevo letto durante la mia adolescenza?
Normalmente avrei stentato a credere ad una simile affermazione. Ero sempre stato piuttosto scettico, e, a causa delle esperienze acquisite grazie agli anni di caccia, meno propenso a fidarmi delle persone. Eppure, c'era qualcosa nella sua figura, che mi portava a credere dicesse la verità.
Continuai a mantenere il contatto visivo, appoggiandomi lievemente contro la mia piccola, ed incrociando le braccia al petto, dopo aver riposto le chiavi nella tasca posteriore sinistra del jeans, riprendendo un'espressione tranquilla e quasi impassibile. Avevo deciso di ascoltare quanto aveva da dire, anche perché, dovevo ammetterlo, la faccenda stava prendendo una piega interessante.
Attesi quindi che riprendesse a parlare, fissando, di tanto in tanto, con la coda dell'occhio, Alexis, quasi come a voler analizzare il suo modo di reagire. Chissà, magari sarei riuscito a scoprire la sua vera identità. Ma, ancora una volta, la risposta al mio quesito venne da Lady Morgana.
Sorrisi, quasi d'istinto, distogliendo lo sguardo dalla sua nobile figura per posarlo sulla bionda.
« E così sei una cacciatrice, eh? »
Chiesi, mantenendo un tono di voce tranquillo. In realtà, nonostante una parte di me fosse, sotto certi versi sorpresa, da quella rivelazione, un'altra ne era quasi... consapevole. Una ragazza come tutte le altre non sarebbe stata così interessante, in fondo. E, probabilmente, era anche per questa ragione che avevamo tanto in comune.
Mi rivolsi poi a Morgana, rivolgendole, forse per la prima volta da quando si era mostrata a noi, la parola. La seconda parte della sua frase mi aveva colpito.
« Lei ha avuto una visione su di noi, Lady Morgana? »
Al contrario di quanto avevo fatto in precedenza, mi curai di utilizzare un tono piuttosto formale. Dopotutto, avevo di fronte una delle donne più importanti della Storia della Cavalleria e della Magia, di cui, in passato, avevo letto le gesta sui libri. Non potevo negare di essere, in un certo senso, ammaliato dalla sua persona.
Prima di rispondermi, però, la mora parlò ancora, chiedendo se fossimo al corrente del cambiamento avvenuto nell'attuale situazione. Quelle parole mi colsero impreparato. Tornai con la mente indietro, alla ricerca di un qualche dato che potesse aiutarmi a mettere a fuoco la situazione, ma brancolavo nel buio più totale. Certo, avevo notato uno spropositato aumento negli attacchi di demoni e/o altre creature, ma li avevo catalogati come coincidenze. Ero stato piuttosto stupido, a pensarci.
Le coincidenze non esistono. Ed io avrei dovuto saperlo meglio di chiunque altro.
Quando la Dea continuò il suo discorso però, tutto ebbe un senso. L'aumento degli attacchi, gli strani cambiamenti climatici, le spaventose notizie di cui quotidiani e notiziari parlavano da giorni. L'Apocalisse.
Ancora una volta mi diedi mentalmente dell'idiota, chiedendomi come avessi fatto a non collegare il tutto. Forse, il fatto che non fossi molto un tipo religioso aveva in parte contribuito.
Abbassai lo sguardo per qualche istante, meditando sui fatti di cui ero appena venuto a conoscenza. I sigilli stavano per essere spezzati. Un sigillo, sarebbe stato spezzato quella sera stessa.
Dovevo impedirlo, ad ogni costo. Il mondo faceva già schifo. Di certo, l'avvento di Lucifer non era quello di cui c'era bisogno.
Oltretutto, non avrei permesso ai demoni di uccidere un bambino, non se fossi riuscito ad impedirlo. Avevo ripromesso a me stesso che avrei salvato quante più persone avrei potuto. E quel bambino, non avrebbe fatto eccezione.
« Può dirmi il nome del bambino in questione, Lady Morgana? »
Chiesi all'improvviso, sollevando lo sguardo e prendendo a guardarla negli occhi. Il tono era, questa volta, più determinato, benché mi fossi preoccupato di mantenere un linguaggio formale e galante, nel rivolgerle la parola.
Con la coda dell'occhio, fissai nuovamente Alexis. Ero curioso, di vedere come avrebbe reagito, e di sapere se si sarebbe unita a me, in quella nuova 'caccia'.