Man mano che la giovane umana continuava a parlare, annotava tutte le nozioni fondamentali nella propria mente elaborandole in contemporanea per trovare una giusta soluzione. Sapeva che la cosa migliore da fare e con approccio più diretto era quello di far incontrare i due per chiarire sulla loro situazione.
Sapeva bene dove si trovava il maggiore dei due Winchester, le uniche due creature sulla faccia della terra ad avere uno scopo così arcano per le due fazioni, ignorando, non volutamente, quella di intramezzo che tramava nell'ombra.
Era una sorta di serpente che finiva per mangiarsi la coda alla fine, ma era ancora tutto in fase di costruzione e ben poche cose erano risaltate alla luce. Ci sarebbe stato il giusto tempo per quello e per l'umanità non si prevedeva assolutamente nulla di buono.
Annuì nel sentire le sue parole rivolte al cacciatore, era ben ovvio che provasse dei sentimenti profondi nei suoi riguardi.
Il suo cuore glielo faceva chiapire nel modo più limpido possibile. Ma non era soltanto il cuore a reagire a quei sentimenti, oltre al battito che ne raccontava ogni pezzo, gli occhi della ragazza sottolineavano tutto il discorso. Non era soltanto la sua influenza ad aiutare Syn durante le confessioni, alla fine, le era sempre piaciuto osservare le persone. L'aiutava a captare anche i messaggi invisibili a chiunque.
Annuì appena, - so bene che un segreto simile è difficile da confessare a chiunque, sprattutto se si tratta di un cacciatore che ha passato tutta la propria vita nel seguire le orme di un padre che l'ha formato fin da quando era soltanto un pargolo di quattro anni- le disse, rivelando molte cose in un piccolo discorso. Alla fine, era un bene che lei sapesse con chi aveva diviso quei momenti.
-Non hai sbagliato in niente, anche perchè alla fine il discorso è uscito fuori, soltanto che... quel ragazzo deve finire di assorbire tutto. Ha vissuto in una condizione che non gli ha permesso di fare ben ovvie distinzioni tra le creature sparse per il pianeta, la sua figura paterna non gliel'ha permesso- aggiunse, riportando il suo sguardo chiaro su quello della giovane ragazza. Intanto era riuscita a localizzare anche il ragazzo.
Poco dopo accennò un lieve sorriso.
-Ogni scaffalatura ha una targhetta in argento con sopra segnato l'argomento di cui trattano i libri lì implicati, ti consiglio di consultare l'ala antica.. ci sono molti incantesimi che i maghi hanno ignorato per secoli, magari può essere utile anche a te per qualche incantesimo, fa pure.. il tuo cuore è puro e ciò mi spinge a fidarmi di te- aggiunse annuendo. Poteva percepire verità nelle sue parole e nei suoi gesti e sentiva anche quanto fosse preoccupata per la sua amica. Avrebbe dovuto far conoscere anche suo fratello, ma prima toccava al ragazzo.
-Il bagno è proprio qui di fianco, non troppo lontano dallo studio- commentò, - appena varcata la porta, gira a sinistra e lo troverai proprio di fronte, la porta in nocciolo scuro- commentò. Intanto, avrebbe approfittato di quella piccola pausa per far giungere anche il maggiore dei Winchester, sapeva già dove si trovasse. Sentiva i suoi pensieri e la sua confusione. Era un essere umano dopo tutto, per quanto forte poteva dimostrarsi, era pur sempre fragile ed umano come tutti gli altri. Era soltanto un pochino più formato.
Quel giro non sembrava finire mai. Erano passati soltanto due giorni da quando avevano avuto quella sorta di discussione ma... cominciava sul serio a sembrare una vera eternità. Ancora stentava a credere a ciò che aveva sentito e, alla fine, aveva visto la vera Lorelai e l'amava. Non era il fattore strega a turbarlo più di tanto. Non più, forse all'inizio ma aveva capito che alla fine non tutte le creature erano malvage a dispetto di quanto gli aveva detto suo padre nel corso degli anni.
Ricordava ancora quando aveva si e no otto anni e gli aveva messo in mano un coltello, insegnandogli come affondarlo nelle costole di uno di quei bastardi.
"Sai anche tu come quei bastardi sono riusciti a prendersi tua madre no? Sono malvagi, Dean, bisogna sterminarli tutti prima che facciano la stessa cosa con tante altre mamme innocenti o persone.. affonda bene quel coltello"
Era un po' strano come discorso fatto ad un bambino così piccolo, ma Dean aveva sempre sentito suo padre soffrire quando pensava che nessuno potesse vederlo e ciò gli aveva sempre fatto provare un senso d'angoscia non indifferente. Aveva tentato di scacciar via dal suo volto quella sofferenza, ma non ci era mai riuscito, nonostante avesse sempre seguito per filo e per sengo tutto ciò che lui diceva. Non si era dimenticato nemmeno i rimproveri che lui gli aveva rifilato quando non era riuscito a salvare suo fratello in tempo, quando lo striga era riuscito ad entrare e ad assorbire quasi tutta la sua energia vitale.
Erano soltanto di frammenti di episodi che gli erano rimasti impressi, alla fine. Voleva molto bene a suo padre, anche ora che non c'era più.
Suo fratello si era rintanato chissà dove, con quella donna e.. cominciava a sentirsi leggermente sperduto.
Nemmeno il mite ruggito della sua bimba riusciva a dargli un po' di calma, considerando il fatto che stava già canticchiando una delle sue canzoni preferite, dei metallica per distendere i nervi.
La bugia. Era ciò che lo aveva disorientato. Il fattore strega lo avrebbe superato senza problemi, amava Lorelai ma.. quante persone aveva sentito mentire?
Persino suo padre, quando spariva. Non sapeva cosa pensare, nonostante desiderasse ardentemente ritrovare la sua rossa e abbracciarla forte.
Forse era questo che voleva dirgli il pesante magone in gola che lo stava ossessionando dal momento in cui aveva messo fuori piede da casa singer, due giorni prima, con un diavolo per capello.
Aveva fatto una rimpatriata con due birre e poi si era soffermato in un posto a dormire in auto.
Questa volta però non riusciva a dormire. Non più almeno. Era in macchina, con il piede costantemente appoggiato sull'accelleratore, un gomito poggiato al finestrino e il vento che gli sferzava il volto attraverso lo spiraglio donatogli dal finestrino aperto.
Il vento era fresco e tipico dell'inverno. Almeno lo anestetizzava un po', era meglio non pensare. Non voleva pensare. Lei gli mancava, da morire.. vedeva il suo volto da tutte le parti e cominciava seriamente a pensare di essere uscito completamente fuori di testa.
qualcosa però cambiò da lì a qualche momento dopo.
L'impala cominciò a rallentare fino a fermarsi del tutto.
-Ma che diavolo..- esclamò per poi notare come accostava, involontariamente dai propri comandi o meno. Entrò in un ansa dalla strada e si spense e poi.. un caldo fascio di luce si irradiò dal volante fino ad avvolgerlo del tutto.
Non fece in tempo nemmeno ad imprecare che si ritrovò risucchiato in un turbine caldo e piacevole, ma affatto rassicurante dopo tutto ciò che aveva passato.
Fu questione di qualche secondo e si ritrovò seduto su un divano dall'imbottitura morbida.
Ovviamente balzò in piedi, ritrovandosi in una sorta di studio dalle pareti blu cielo.
La stanza aveva fatture accoglienti, ma la prima cosa che gli risaltò agli occhi fu la scrivania al centro della stanza, accanto ad una finestra, un gatto che dormiva sul cuscino e.. Lorelai.
Sgranò talmente tanto gli occhi da sembrar quasi un cartone animato per poi spalancare la bocca.
-Benvenuto, Dean Winchester- commentò qualcun'altro.
Si voltò quasi in trance e notò una donna seduta sulla sedia detro la scrivania. Il suo sguardo era gentile così come il suo tono di voce, ma Dean era fin troppo stordito anche soltanto per chiedere chi diavolo fosse.