The heart of everything

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Lorelai Wayne
view post Posted on 17/12/2011, 03:30








© Lorelai Victoria Anderson

:lorelai::Hayleycat:


Essere sparita da quel motel era un gran vantaggio per Lorelai, non poteva dire altrettanto per quanto riguarda il nuovo luogo dove si trovava. Appena qualche attimo dopo era apparsa in una specie di salottino, doveva essere l'interno di un abitazione, anche decisamente lussuosa. La sistemazione era sicuramente migliore rispetto alla precedente. Sentiva ancora dolore alla caviglia e scoprì che tutte le sue cose erano lì con lei, così rimise il computer nella borsa, sistemandola a tracolla e guardandosi un po' intorno per cercare di capire la situazione.
Sembrava essere da sola, eppure percepiva più aure nella stanza, una chiaramente era la Dea, pulsava forte e chiaro sul "Monitor di rilevamento" e sentiva anche qualcosa che somigliava ad un gatto ma non lo era propriamente. Non capiva dove fosse e quando fece per accomodarsi sul divano, sentì qualcosa scattare immeditamente sugli attenti e scendere da lì. Quando le rivolse lo sguardo notò che era un gatto, - sta attenta a dove ti siedi - le disse.
- un... beh.. un gatto mannaro - disse, ironica, aveva letto di loro nei libri ma credeva che fossero davvero pochissimi oramai, sterminati dai cacciatori oppure semplicemente molto nascosti. La sua aura era chiara, era sicuramente un gatto mannaro.
Chefren non aveva gradito il brusco risveglio, se avesse notato prima la strega, non le avrebbe permesso di sorprenderla nel sonno. Non amava essere svegliata quando riposava. Oramai era qualche mese che stava lì, la Dea non le faceva mancare nulla e non aveva motivi per volersene andare, aveva cibo e sistemazione.
Anche se manteneva la sua indipendenza, come qualsiasi gatto, d'altronde. Sospirò appena, mantenendo sembianze feline preferendo così finchè poteva farlo. A volte era costretta a mutare in umana, non era da tutti vedere un gatto parlante.
- Beh.. se sei qui, Syn vorrà parlarti, seguimi e non ti perdere - disse la gatta, facendo intuire alla strega che non sarebbe tornata indietro se avesse imboccato un corridoio sbagliato, anche se la casa non era così grande da perdersi, non ne era sicura. Affrettò il passo e raggiunse il gatto, portando con sé il portatile. Raggiunsero una porta e Chefren fece un balzo, appendendosi alla maniglia per poter aprire la porta, poi toccò di nuovo terra e grattò con le zampe, riuscendo ad aprire la porta. Certo non era qulcosa che tutti i gatti facevano.
Lorelai la segui nella stanza, senza richiudere la porta alle spalle, come a facilitare l'uscita del gatto nel caso non fosse voluta rimanere. La Dea era colei che la felina aveva apostrofato come Syn e sapeva di lei, anche se non sapeva della sua attività corrente sulla terra. Aveva avuto modo di leggere molto che la riguardava. Chefren salì sulla scrivania, sembrava avere il permesso di farlo e si sistemò seduta lì. Sulla sedia c'era una donna dall'aria giovane, sui trent'anni, non aveva idea quanti anni potesse avere la Dea in realtà. Era molto bella e aveva l'aria nordica, si notava chiaramente dai lineamenti e dai colori.
Lorelai non capiva ugualmente per quale ragione fosse lì ma non riuscì a trattenere la domanda, quasi non fosse in grado di mentire e sapeva che era una caratteristica della divinità di fronte a lei, - Per quale ragione sono qui? Perchè sono stata portata via? Non che non le sia grata, ovviamente - iniziò da queste sole domande, anche se la lista poteva essere più lunga di così. Chefren sembrava già non curante e aveva chiuso nuovamente gli occhi, tentando di riprendere il sonno da dove l'aveva lasciato.


 
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okkioniblu91
view post Posted on 19/12/2011, 23:14








© Syn {Tanya O'connell}

:Syn:
La terra cominciava a sembrare sempre di più un piccolo terrario. Un terrario piuttosto chiassoso e rumoroso che pian piano rischiava di tumefarsi e rendersi quasi invivibile. Purtroppo, i popoli si evolvevano e molte volte peggioravano soltanto, invece di migliorare e ciò richiedeva quasi sempre un urgente passata di straccio. Ovviamente era una metafora. L'intervento divino era assai rado, accadeva soltanto quando c'era qualcosa di veramente grosso. Giustamente gli esseri umani e il loro libero arbitrio, facevano di testa loro, ma a volte andavano ad infilarsi clandestinamente in cose più grosse di loro.
Syn era intervenuta giusto in tempo. Quell'essere, la bestia, rischiava seriamente di stravolgere l'equilibrio già inclinato di quel povero pianeta. Era ormai da un po' che vi viveva e, nonostante il suo passato fosse tutt'altro che piacevole, le spiaceva che venisse distrutto.
La trasformazione di quella ragazzina poi, era un altro dei mille dilemmi da implicare su un altro fascio pieno e strabordante. Sapeva chi era e cosa poteva fare e ciò non era un bene. Non che fosse una sorta di avvocato o meno, ma era la Dea della giustizia e della verità e doveva riportare all'ordine chiunque sfidasse troppo il già debole equilibrio.
Ovviamente era venuta in rassegna di tutto. Lorelai Victoria Henderson. Una strega dai poteri prosperi allo sviluppo, era capitata in mezzo a quel putiferio per puro caso e.. diciamo che sarebbe stato orribile vederla torturata a quel modo,per quel motivo l'aveva tratta in salvo, anche perchè un altro soggetto doveva chiarire con lei.
A volte era stressante essere incapace di schermare la verità. Quanti orrori.. tragedie e loschi segreti le venivano alla mente come se fosse immersa in una grande pozza d'acqua catramosa, eppure non poteva farci niente. Vedeva. Ascoltava. Sentiva. Poteva metterci mano ed innescare grandi catastrofi, così come a volte cercava di mitigare quanto potesse essere possibile.
Per quel motivo le era stato concesso di isolarsi soltanto in un luogo. Era abbastanza isolato, ma non fuori dal centro urbano. Si trattava di un attico immerso in un placido giardino dall'erba sempre verde e rigogliosa. Ai margini, al limitare del cancello, vi erano delle siepi cosparse di fiori screziati di ogni colore possibile. Trovava che la natura fosse meravigliosa e.. diciamocelo, le cose colorate inducevano allegria, motivo per cui ogni cosa sia dentro casa che fuori era colorata dei motivi più allegri.
Il suo studio aveva le pareti tappezzate di un bel color cielo. L'azzurro per antonomasia era il colore che più infondeva tranquillità. Non amava parlare in un luogo che induceva violenza o malumore, non aiutava mai, tentava sempre di mettere i suoi pazienti a loro agio.
Proprio in quel momento stava sistemando dei fascicoli presi ad uno degli studi dove lavorava la maggior parte del tempo. Aveva preso la sua valigetta di pelle nera e li aveva riposti con cura, insieme ad alcuni disegni che aveva fatto fare a dei bambini. Era curioso come la prima figura che venisse in mente fosse quella materna, a parte qualche caso particolare.
I disegni erano un po' come le foto, anche se con quelle era più o meno lo stesso intuire lo stato d'animo della persona che si trovava davanti. In realtà a volte non aveva nemmeno bisogno dei suoi poteri intuitivi per poter capire, ma tentava sempre di comportarsi e rapportarsi da essere umano, ben che non lo fosse affatto.
Aveva lasciato i capelli sciolti. In morbide onde le sfioravano il viso fine, risaltanto il ghiaccio degli occhi. Sentiva chiaramente la presenza delle due nel salotto principale. Era quello più comodo della casa e di certo non avrebbe voluto accogliere Lorelai già nel suo studio. Sarebbe stato traumatico per la ragazza.
Aveva fatto comparire una comoda poltrona di stoffa viola. Un viola tendente al lilla, dal tono caldo e accogliente. Lì accanto, un vassoio con del caffé e dei biscotti e tutto ciò che poteva gradire, così come un puf caldo e morbido per Cheferen, quando sarebbe arrivata per accomodarsi puntualmente sulla scrivania.
Non era poi così difficile da intuire. Sorrise appena, intanto che si sistemava meglio la maglia sui pantaloni scuri. Sperava soltanto che non fosse propriamente spaventata, ne terrorizzata.
Quando si aprì la porta, fu spontaneo per lei fare un largo sorriso gentile, scostandosi appena dalla scrivania per poter osservare attentamente la ragazza.
Ogni volta era come vedere un film sul grande schermo, avendo tanto di telecomando. La verità, ciò che celava la ragazza, non fu altro che una sorta di nastro che andava ad avvilupparsi nella testa della Dea, ricordandone ogni particolare.
Lasciò che Chefren raggiungesse la scrivania e le sfiorò il capo con dolcezza, proprio tra le due orecchie, a mo di saluto. Se avesse desiderato qualcosa, avrebbe potuto usufruirne come e quando voleva.
Xander sarebbe arrivato a breve.
Alle parole della ragazza, le rivolse nuovamente lo sguardo e le fece cenno di accomodarsi sulla poltrona viola.
-Avevo pensato che magari avresti potuto disprezzare farti sballottare a quel modo- le rispose, semplicemente.
-Non penso che un vampiro sia una gradevole compagnia, soprattutto se quel vampiro ha la fama del più sanguinolento e crudele che ci sia e di una psicopatica a piede libero- aggiunse, osservandola attentamente negli occhi.
-Ma c'è un'altra ragione ed riguarda ciò che è successo qualche giorno fa. Litigi, incomprensioni, penso che tu sappia già di cosa sto parlando, non è vero? gradiresti parlarne?- aggiunse, in tono gentile, intanto che prendeva la caraffa di caffé e gliene versava un po' nella tazza, mettendoci tanto zucchero per poi porgergliela. In un battito di ciglia, fece comparire anche un muffin al cioccolato, con tanto di scaglie sopra.
-Prima però, ristorati, penso proprio che ti farà bene- le disse, incrociando le mani in grembo. Lanciò un lieve sguardo a Chefren e sorrise, riportando poi lo sguardo sulla ragazza.

 
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Lorelai Wayne
view post Posted on 20/12/2011, 00:03








© Lorelai Victoria Anderson

:lorelai::Hayleycat:


Chefren non sembrava avere intenzione di spostarsi da dove si trovava, a quanto pare la scrivania era più comoda di quanto sembrava davvero. Anche se aveva un posto a disposizione, faceva sempre così, occupava spesso la scrivania di Syn e lei non la faceva spostare. Lorelai era ancora confusa ma non credeva che la donna le avrebbe fatto del male. Si accomodò sulla sedia in viola che aveva trovato lì, dalla parte opposta della scrivania.
Ascoltò le parole di Syn, anche la mannara seguiva il discorso ma non interveniva, si limitava ad ascoltare.
- Anche se il metodo non ha dato preavvisi, direi che.. beh... mi ha salvata la pelle e dovrei ringraziarla per questo, probabilmente il vampiro cattivo e la sua malefica amante non avrebbero avuto molta gentilezza - disse, cercando di ironizzare, anche se le dispiaceva vedere Alexiel in quello stato, proprio per questo voleva pensare a qualcosa per riportarla indietro. Sapeva che l'Alexiel che considerava sua amica era ancora lì da qualche parte, doveva solo trovare un sistema per farla tornare in superficie e avrebbe dovuto anche trovare l'incantesimo per ridar el'anima al vampiro, non sembrava semplice messo su questo piano. Avrebbe dato fondo a tutti i libri su cui poteva mettere le mani al fine di poter trovare quanto le serviva.
La donna però le disse che c'erano altri motivi per cui era lì, facendo riferimento a liti e incomprensioni, dicendole anche che sapeva già di cosa stava parlando e lei dovette annuire sia alla prima che alla seconda domanda. Anche se le sembrava strano, non era mai stata così disposta a parlare dei suoi problemi. La dea della verità non permetteva menzogne e a quanto pare era anche lei sotto quell'effetto.
- Sì, ho fin troppo idea della situazione, anche se non ha molto a che fare con la bestia e i suoi due amici - disse, era un po' strano, se prima diceva sempre quello che pensava, ora tirava fuori tutto tutto.
- La lite... con Dean, certo, volevo provare a telefonargli ma non credo sia il caso e... niente di che - ora diceva anche quello che provava e probabilmente era doppia tortura per chi doveva ascoltare. La faceva sentire stana. Dopo aver detto quello non aggiunse altro. Deglutì qualche istante, senza farsi notare e notò apparire qualcosa da mangiare, muffin al cioccolato e c'era anche il caffè. Ringraziò e prese la tazza che le porgeva, benvendone un lungo sorso. Aveva proprio bisogno di un caffè per cercare di rendere più chiara la situazione. Ora come ora era tutto alquanto caotico.
Annuì ancora, - sì, credo stia già iniziando a far bene, è... ottimo questo caffè - disse e si zittì nuovamente, prendendone un altro sorso. Era sempre stata dipoendende dal caffè. Non sembrò metterci molto prima di terminare la tazza di caffè, prima di poggiarla nuovamente sulla scrivania e prendere un respiro profondo.
- A parte questo, credo che sia più urgente aiutare loro, c'è un incantesimo per resistuire l'anima al vampiro, non necessita ucciderlo, è lo stesso che usarono gli zingari in Romania per maledirlo la prima volta, sono sicura che potrebbe funzionare ancora - disse, voleva riportare indietro la sua amica e probabilmente cercava ancora di non parlare troppo dei suoi problemi, anteponendo quelli di cui le sembrava più facile parlare, anche se aveva detto più di quanto avrebbe mai detto senza effetto della verità nell'aria. Il gatto aprì appena un occhio, guardando entrambe, prima di sistemarsi meglio sulla scrivania e tenere entrambi gli occhi chiusi, anche se avrebbe preferito un cuscino su quella scrivania e non il freddo legno. Arrotolò la coda vicino al corpo e ascoltò il resto del discorso, aveva notato quanto parlava la strega appena arrivata ed era un po' troppo per i suoi gusti.
Lorelai rivolse un'occhiata al gatto ma non aggiuse altro al discorso, lasciando che Syn potesse risponderle. Prese il muffin tra le mani e se lo rigirò qualche istante, osservandolo, prima di togliere di poco la carta intorno al muffin ed iniziare a mangiucciarlo. Era ancora caldo e questo lo rendeva ancora più buono.
Non lo terminò subito, come se potesse distrarla in un certo senso dal discorso principale anche se alla fine non si potev rimandare. Alzò lo sguardo verso Syn e... doveva soltanto ascoltare quanto le avrebbe detto, anche se aveva insistito a dare la proprità alla sua amica e il vampiro con l'anima, che al momento mancava.


 
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okkioniblu91
view post Posted on 20/12/2011, 00:31








© Syn {Tanya O'connell}

:Syn:
Non c'era bisogno nemmeno che lei parlasse per intuire le sue reazioni, non quando il suo stesso corpo lo mostrava per lei. C'era un qualcosa di affascinante nel corpo umano e, nonostante sapesse ormai come funzionasse ed ogni minima espressione cosa potesse mai voler dire, non smetteva mai di sorprendersi. c'era sempre qualcosa di nuovo ed utile da annotare e riportare per una volta seguente.
Aveva lasciato che parlasse, osservandola attentamente. Non aveva distolto lo sguardo nemmeno per un istante, tenendolo costantemente posato sul volto della ragazza.
Ovviamente non poteva mentire, ma soltanto emettere, anche se ciò che l'effetto della dea aveva sulle persone era proprio quello di tirar fuori tutta la verità possibile. ciò a volte era parecchio scomodo per chi si trovava di fronte, ma la maggior parte delle volte aiutava a capire.
Annuì appena, senza prendere i consueti appunti che uno psicologo di solito prendeva. Non ne aveva bisogno e con lei non aveva necessità di far finta.
-Prima di tutto, dammi del tu, il lei mi dona più anni di quelli che non abbia già- constatò, con lieve ironia, intanto che si lasciava andare appena contro lo schienale morbido della propria poltrona dal tessuto blu scuro.
-Sono a conoscenza di cosa state rischiando e ho già in mente qualcosa che potrebbe aiutare te, la tua amica e il vampiro dall'anima dispersa- constatò, tranquillamente.
La situazione non era molto tranquilla ovviamente. Sapeva che con molta probabilità la ragazza era riuscita a trovare quel biglietto e che si sarebbe avviata dalle sacerdotesse. La più grande, non che madre di tre figlie, era sua amica e le aveva offerto qualche piacere ogni tanto, qualche rimedio o altro e ovviamente nemmeno lei voleva che venissero uccise.
-c'è qualcuno che potrebbe aiutarti a distruggere quel mostro, arriverà tra poco e resterai sorpresa di sapere chi potrebbe mai essere- constatò, sfoggiando un lieve e dolce sorriso.
Xander era suo fratello, non che nipote della Dea. Freyja era sua sorella ed era passato molto tempo da quando l'aveva vista l'ultima volta. Era un caro ragazzo, ma sarebbe stato d'aiuto. Gli aveva già spiegato ogni cosa e lui si era offerto. Ovviamente non sapeva che Lorelai fosse sua sorella. Non aveva conosciuti altro che i suoi due tutori, di cui uno era ormai trapassato e con qualche contatto rado con la madre.
-Per quanto riguarda te e quel testardo di un cacciatore, penso che le cose possano aggiustarsi tranquillamente- aggiunse, intanto che scorreva dolcemente una mano sul pelo di chefren, carezzandoglielo ed in un millesimo di secondo, sotto di lei comparve un comodo cuscino morbido, in modo che stesse al caldo e non sul freddo della scrivania. Il legno era freddo, anche se dopo qualche minuto acquistava un po' di tepore, non poteva eguagliare un cuscino di piume, morbido e soffice.
Voleva che stesse comoda.
-Il tuo cuore è più innamorato di quanto tu possa pensare- commentò, -probabilmente non è stato un errore chiamarlo immediatamente, è un uomo impulsivo, testardo e.. imprudente, la maggior parte delle volte. Ma ha un cuore puro- aggiunse, come a volerla rassicurare.
In un certo senso entro poco sarebbe arrivato a sua volta, in modo che i due avessero potuto chiarire.
Le riempì nuovamente la tazza di caffé e fece comparire altri dolci, sbirciando nei suoi pensieri alla ricerca di qualcosa che poteva piacerle.
C'erano, milk shake alla fragola, muffin, cookies con goccie di coccolato e smarties, una ciotolina con tanti m&m's e altre sfizierie. Per se prese soltanto una caramella all'arancia, di quelle gommose e morbide. Ne andava matta, alla fine. Il cibo umano non era poi così tanto male.
-Dopo che i tuoi problemi sentimentali avranno ricevuto qualche chiarimento, potrai usufruire della mia libreria al piano di sopra. Ho molti testi che potrebbero esserti utili, tra cui un intera ala dedicata ad incantesimi antichi. ciò che è successo alla tua amica non mi sembra roba da poco, potresti cercare lì. La mia casa è a tua disposizione, dovrò stare due giorni fuori per via del mio lavoro umano, ma tornerò e a quel punto vi aiuterò- le disse poi, sfiorando nuovamente il capo di chefren con dolcezza.

 
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Lorelai Wayne
view post Posted on 20/12/2011, 01:43








© Lorelai Victoria Anderson

:lorelai::Hayleycat:


Lorelai annuì alle sue parole, - certo - disse, accettando di darle del tu, per quanto la situazione potesse essere strana. Le disse che qualcuno avrebbe potuto aiutarla a sconfiggere la bestia ma non aveva menzionato chi potesse essere e non aveva idea di chi si trattasse, anche se era curiosa, aveva decisamente altro per la testa. Non aveva idea che le stesse parlando del fratello, altrimenti sarebbe stata diversa la questione e sicuramente avrebbe fatto tante domande a riguardo.
L'argomento di discussione tornò nuovamente su lei e Dean, a quanto pare voleva aiutarla a risolvere e per questo le era grata, nonostante le sembrasse ancora strano, non c'era abituata. Era un po' che sua madre era venuta a mancare e non si confidava da molto, a parte quando aveva parlato con Alexiel.
Credeva che potessero riappacificarsi tranquillamente e che alla fine non sarebbe stato così difficile, ci sperava anche lei e non aveva poteri per poterlo stabilire con certezza ma era ciò che desiderava. Sospirò, - in effetti, non mi dipiacerebbe riuscire a parlargli, mi manca - si accorse di essersi sfuggita, altrimenti non avrebbe mai detto così tanto se non era che non poteva mentire o trattenersi per orgoglio come avrebbe fatto di solito.
Chefren intanto si lasciava accarezzare e Lorelai aveva notato che era più gentile se la coccolavi ma dipendeva anche da quando, era proprio un gatto strano. La mannara si sistemò meglio sul cuscino, dopo averlo un po' sistemato con le zampe, senza graffiarlo. Si raggomitolò di nuovo come prima, riprendendo il sonno oppure semplicemente quel tentativo di dormire, anche se in realtà ascoltava ogni cosa.
Lasciò ancora che la Dea continuasse a parlare, sembrava poterle leggere dentro e in effetti sapeva che poteva farlo, aveva detto che era innamorata di Dean e lei annuì, confermando questo. Certo che ne era innamorata ma non proferì ancora parola, notando che aveva altro da dire.
- Lo so, so che è testardo, impulsivo e anche imprudnete, ma non è solo questo, solo che sono perfettamente consapevole di essere io in errore e non lui, dovevo essere sincera fin da subito - disse, ammettendo da subito anche quello che in genere non diceva ad alta voce, si sentiva in colpa per aver causato quella lite che si poteva benissimo evitare se solo avesse confessato da subito chi era davvero.
- Avevo paura che non volesse... beh... che se sapesse da subito cos'ero la situazione tra di noi sarebbe stata diversa, non tutti i cacciatori amano le streghe - disse, suo padre era stata un'eccezione e anche Gunn, il suo ex, loro l'avevano scoperto subito, probabilmente, doveva dirlo anche a Dean. Tuttavia ci teneva a non perderlo.
Sospirò ed annuì quando le disse della libreria, aveva notato quello che era apparso davanti a lei ma aveva per prima recuperato la tazza di caffè, per prenderne un sorso, era la seconda tazza che beveva già da quando era lì, si sentiva ancora strana ma iniziava a farle bene, forse.
La libreria l'aveva distratta per qualche momento, adorava i libri e le sarebbe piaciuto cercare tra di essi qualcosa di utile, sperava davvero di poter trovare qualcosa che aiutasse la sua amica e il vampiro.
- Grazie, dovrei riuscire a trovare qualcosa che ne parla e risolvere almeno in parte la situazione, almeno spero - disse, prendendo un altro sorso di caffè.
Lasciò passare qualche minuto prima di riprendere a parlare, - ehm... per caso qui c'è un bagno? - le chiese, forse un po' stranita pe rla situazione, non era da tutti chiedere ad una divinità dove andare a fare la pipì ma lei era incinta, in quei casi si andava al bagno molto più spesso di prima. Poggiò la tazza di caffè vuota sul tavolo, iniziando a mangiucchiare un biscotto, mordicchiandolo distrattamente, anche se aveva fame e necessità del bagno, stava ancora pensando a Dean, se poteva telefonargli. Non sapeva che a breve sarebbe arrivato anche lui, questo avrebbe reso la situazione ancora più diversa. C'era davvero più caos di quanto potesse immaginare in quel periodo, a parte l'apocalisse e l'amico di roccia.
- E... nient'altro, credo, dovrei ringraziarti davvero per tutto l'aiuto che mi offri - aggiunse, non poteva mentire ed era ciò che pensava davvero, indipendentemente da tutto il resto.




 
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okkioniblu91
view post Posted on 24/12/2011, 18:00








© Syn e Dean

:Syn:
Man mano che la giovane umana continuava a parlare, annotava tutte le nozioni fondamentali nella propria mente elaborandole in contemporanea per trovare una giusta soluzione. Sapeva che la cosa migliore da fare e con approccio più diretto era quello di far incontrare i due per chiarire sulla loro situazione.
Sapeva bene dove si trovava il maggiore dei due Winchester, le uniche due creature sulla faccia della terra ad avere uno scopo così arcano per le due fazioni, ignorando, non volutamente, quella di intramezzo che tramava nell'ombra.
Era una sorta di serpente che finiva per mangiarsi la coda alla fine, ma era ancora tutto in fase di costruzione e ben poche cose erano risaltate alla luce. Ci sarebbe stato il giusto tempo per quello e per l'umanità non si prevedeva assolutamente nulla di buono.
Annuì nel sentire le sue parole rivolte al cacciatore, era ben ovvio che provasse dei sentimenti profondi nei suoi riguardi.
Il suo cuore glielo faceva chiapire nel modo più limpido possibile. Ma non era soltanto il cuore a reagire a quei sentimenti, oltre al battito che ne raccontava ogni pezzo, gli occhi della ragazza sottolineavano tutto il discorso. Non era soltanto la sua influenza ad aiutare Syn durante le confessioni, alla fine, le era sempre piaciuto osservare le persone. L'aiutava a captare anche i messaggi invisibili a chiunque.
Annuì appena, - so bene che un segreto simile è difficile da confessare a chiunque, sprattutto se si tratta di un cacciatore che ha passato tutta la propria vita nel seguire le orme di un padre che l'ha formato fin da quando era soltanto un pargolo di quattro anni- le disse, rivelando molte cose in un piccolo discorso. Alla fine, era un bene che lei sapesse con chi aveva diviso quei momenti.
-Non hai sbagliato in niente, anche perchè alla fine il discorso è uscito fuori, soltanto che... quel ragazzo deve finire di assorbire tutto. Ha vissuto in una condizione che non gli ha permesso di fare ben ovvie distinzioni tra le creature sparse per il pianeta, la sua figura paterna non gliel'ha permesso- aggiunse, riportando il suo sguardo chiaro su quello della giovane ragazza. Intanto era riuscita a localizzare anche il ragazzo.
Poco dopo accennò un lieve sorriso.
-Ogni scaffalatura ha una targhetta in argento con sopra segnato l'argomento di cui trattano i libri lì implicati, ti consiglio di consultare l'ala antica.. ci sono molti incantesimi che i maghi hanno ignorato per secoli, magari può essere utile anche a te per qualche incantesimo, fa pure.. il tuo cuore è puro e ciò mi spinge a fidarmi di te- aggiunse annuendo. Poteva percepire verità nelle sue parole e nei suoi gesti e sentiva anche quanto fosse preoccupata per la sua amica. Avrebbe dovuto far conoscere anche suo fratello, ma prima toccava al ragazzo.
-Il bagno è proprio qui di fianco, non troppo lontano dallo studio- commentò, - appena varcata la porta, gira a sinistra e lo troverai proprio di fronte, la porta in nocciolo scuro- commentò. Intanto, avrebbe approfittato di quella piccola pausa per far giungere anche il maggiore dei Winchester, sapeva già dove si trovasse. Sentiva i suoi pensieri e la sua confusione. Era un essere umano dopo tutto, per quanto forte poteva dimostrarsi, era pur sempre fragile ed umano come tutti gli altri. Era soltanto un pochino più formato.
:dean:
Quel giro non sembrava finire mai. Erano passati soltanto due giorni da quando avevano avuto quella sorta di discussione ma... cominciava sul serio a sembrare una vera eternità. Ancora stentava a credere a ciò che aveva sentito e, alla fine, aveva visto la vera Lorelai e l'amava. Non era il fattore strega a turbarlo più di tanto. Non più, forse all'inizio ma aveva capito che alla fine non tutte le creature erano malvage a dispetto di quanto gli aveva detto suo padre nel corso degli anni.
Ricordava ancora quando aveva si e no otto anni e gli aveva messo in mano un coltello, insegnandogli come affondarlo nelle costole di uno di quei bastardi.
"Sai anche tu come quei bastardi sono riusciti a prendersi tua madre no? Sono malvagi, Dean, bisogna sterminarli tutti prima che facciano la stessa cosa con tante altre mamme innocenti o persone.. affonda bene quel coltello"
Era un po' strano come discorso fatto ad un bambino così piccolo, ma Dean aveva sempre sentito suo padre soffrire quando pensava che nessuno potesse vederlo e ciò gli aveva sempre fatto provare un senso d'angoscia non indifferente. Aveva tentato di scacciar via dal suo volto quella sofferenza, ma non ci era mai riuscito, nonostante avesse sempre seguito per filo e per sengo tutto ciò che lui diceva. Non si era dimenticato nemmeno i rimproveri che lui gli aveva rifilato quando non era riuscito a salvare suo fratello in tempo, quando lo striga era riuscito ad entrare e ad assorbire quasi tutta la sua energia vitale.
Erano soltanto di frammenti di episodi che gli erano rimasti impressi, alla fine. Voleva molto bene a suo padre, anche ora che non c'era più.
Suo fratello si era rintanato chissà dove, con quella donna e.. cominciava a sentirsi leggermente sperduto.
Nemmeno il mite ruggito della sua bimba riusciva a dargli un po' di calma, considerando il fatto che stava già canticchiando una delle sue canzoni preferite, dei metallica per distendere i nervi.
La bugia. Era ciò che lo aveva disorientato. Il fattore strega lo avrebbe superato senza problemi, amava Lorelai ma.. quante persone aveva sentito mentire?
Persino suo padre, quando spariva. Non sapeva cosa pensare, nonostante desiderasse ardentemente ritrovare la sua rossa e abbracciarla forte.
Forse era questo che voleva dirgli il pesante magone in gola che lo stava ossessionando dal momento in cui aveva messo fuori piede da casa singer, due giorni prima, con un diavolo per capello.
Aveva fatto una rimpatriata con due birre e poi si era soffermato in un posto a dormire in auto.
Questa volta però non riusciva a dormire. Non più almeno. Era in macchina, con il piede costantemente appoggiato sull'accelleratore, un gomito poggiato al finestrino e il vento che gli sferzava il volto attraverso lo spiraglio donatogli dal finestrino aperto.
Il vento era fresco e tipico dell'inverno. Almeno lo anestetizzava un po', era meglio non pensare. Non voleva pensare. Lei gli mancava, da morire.. vedeva il suo volto da tutte le parti e cominciava seriamente a pensare di essere uscito completamente fuori di testa.
qualcosa però cambiò da lì a qualche momento dopo.
L'impala cominciò a rallentare fino a fermarsi del tutto.
-Ma che diavolo..- esclamò per poi notare come accostava, involontariamente dai propri comandi o meno. Entrò in un ansa dalla strada e si spense e poi.. un caldo fascio di luce si irradiò dal volante fino ad avvolgerlo del tutto.
Non fece in tempo nemmeno ad imprecare che si ritrovò risucchiato in un turbine caldo e piacevole, ma affatto rassicurante dopo tutto ciò che aveva passato.
Fu questione di qualche secondo e si ritrovò seduto su un divano dall'imbottitura morbida.
Ovviamente balzò in piedi, ritrovandosi in una sorta di studio dalle pareti blu cielo.
La stanza aveva fatture accoglienti, ma la prima cosa che gli risaltò agli occhi fu la scrivania al centro della stanza, accanto ad una finestra, un gatto che dormiva sul cuscino e.. Lorelai.
Sgranò talmente tanto gli occhi da sembrar quasi un cartone animato per poi spalancare la bocca.
-Benvenuto, Dean Winchester- commentò qualcun'altro.
Si voltò quasi in trance e notò una donna seduta sulla sedia detro la scrivania. Il suo sguardo era gentile così come il suo tono di voce, ma Dean era fin troppo stordito anche soltanto per chiedere chi diavolo fosse.

 
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Lorelai Wayne
view post Posted on 24/12/2011, 21:47








© Lorelai Victoria Anderson

:lorelai::Hayleycat:


Syn aveva lasciato che parlasse, aveva ascoltanto attentamente ogni sua parola, senza interromperla, anche Chefren seguiva il discorso, seppure con minore interesse nella faccenda rispetto alla Dea. Il gatto non aveva niente da fare in quella situazione, però restava lì, non aveva ragione di dover andare via. Poi fu il turno di Syn di parlare, sapeva che Dean era un cacciatore da molto tempo ma c'erano cose che non aveva rivelato neppure a lei, per quanto avesse imparato a conoscerlo nel corso dei cinque mesi in cui si erano frequentati prima che arrivasse la sua ora. Fu la Dea a darle tutte le spiegazioni che le mancavano, riguardo il cacciatore ma anche sul motivo per cui Dean era così.
Annuì appena, lasciando che finisse di parlare riguardo Dean, in quel momento le interessava molto sapere di lui, anche se avrebbe anche voluto sapere dove si trovasse in quel momento, ma non diede voce a quella parte dei pensieri.
Le mancava quella parte, quella importante, - Ora capisco - mormorò, volgendo lo sguardo altrove, solo per qualche istante. Lasciò che la donna cambiasse argomento, dicendole della libreria e come fosse facile trovare gli argomenti che le servivano. Doveva avere una biblioteca abbastanza grande per riferirle che c'era anche un'ala antica. Avrebbe cercato bene, non sapeva cos'avrebbe trovato però, anche perchè probabilmente i rituali erano in Rumeno e lei aveva scarse conoscenze verso quella lingua.
- Posso guardare dopo, è importante trovare una soluzione, ho visto cos'è capace di fare e non credo sia il caso di lasciarlo a piede libero altro tempo - disse la rossa, anche se non sapeva la portata dell'incantesimo che avrebbe dovuto eseguire, ci avrebbe provato ugualmente, era importante che riuscisse.
I suoi pensieri vennero distratti quando le disse dove si trovava il bagno, era una sua richiesta di prima. Lorelai annuì e ringraziò, prendendo la strada che le aveva detto Syn poco prima. Riuscì a trovare la porta in nocciolo scuro come le era stato detto.
Spinse in avanti la porta delicatamente per aprirla, dopo aver poggiato la mano sulla maniglia. Si richiuse l'uscio alle spalle e ne uscì non molto tempo dopo. Essendo incinta, andava spesso al bagno, intanto doveva anche pensare a come dire a Dean tutta la verità, era riuscita a dirne solo una parte. Aveva mancato la parte che riguardava la gravidanza, non era riuscita a dirglielo in tempo.
Raggiunse nuovamente la stanza, sembrava che non fosse accaduto nulla e aveva cercato di tenere a mente il modo per tornare indietro. Era un'abitazione molto grande, a quanto aveva avuto modo di notare appena arrivata. Il gatto ancora dormiva dov'era quando se n'era andata.
Tornò a sedersi sulla poltrona. In quel momento accadde qualcosa, il fascio di luce che aveva visto prima di arrivare lì, si ripeté nuovamente e sembrò portare con sé qualcun altro, non era esattamente la persona che si immaginava di vedere in quel momento, anche se ci aveva sperato in un certo senso.
- Dean? - chiese, come a volere sapere se era davvero lui, sembrava lui ed era confuso, non doveva aver mai pensato di potersi trovare lì in un modo o nell'altro, così era strano per chiunque. Era davvero lui, era sicura che fosse così, senza che lui rispondesse al suo richiamo. Rimase dov'era, anche se era tentata dall'abbracciarlo, sapeva che la questione andava prima chiarita. Accennò un lieve sorriso, nonostante tutto era davvero felice di vederlo e, purtroppo per lei, questo era fin troppo evidente, nonostnte fosse rimasta al suo posto.
Chefren aprì un occhio e notando che il cacciatore era effettivamente, aprì anche l'altro. Sentiva un misto di odori da lui, in particolare la puzza di birra e storse appena il capo, - Però è arrivato - disse lei, era stata Chefren a parlare e non aveva assunto sembianze umane per l'occasione, il cacciatore ne sarebbe stato sorpreso, probabilmente ma il gatto mannaro non se ne curò.
Si mise a sedere, avvolgendo la coda intorno al corpo, lanciando un'occhiata al cacciatore. Sembrò annusare l'aria per qualche momento, - credo che una mentina ti possa servire - gli consigliò con lieve ironia ma non aggiunse altro al discorso. Iniziò a sistemare il cuscino con le zampe, come a volerlo adattare meglio prima di accomodarsi di nuovo su di esso.
Lorelai non sapeva cosa dire, doveva chiarire la questione, tuttavia non si era mai trovava così tanto a corto di parole come in quel momento e considerando la situazione, non era affatto un bene. Eppure non ci voleva nulla a dire un "mi dispiace". Tenne lo sguardo su Dean ma cercava di capire come iniziare il discorso, era bloccata e in genere blaterava a vuoto, non il contrario.
Le ci volle qualche istante per riprendersi ma ci riuscì, almeno in piccola parte, - lei è Syn - presentò la donna, notando che anche Dean era troppo sorpreso per fare domande a riguardo e la Dea si era limitata a dare il benvenuto. Inoltre era un modo per non stare zitta, non era abituata a non fare qualcosa da dire e le sembrava terribilmente strano.
Contava che Dean conoscesse la divinità Norrena della giustizia e della verità, anche se considerata una divinità minore su cui c'erano poche informazioni in circolazione, ma abbastanza da farsi un'idea di chi fosse.


 
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okkioniblu91
view post Posted on 26/12/2011, 00:18








© Syn e Dean

:Syn::dean:
Per questa volta, Syn preferì evitare di aggiungere altro. Uno scombussolamento mentale era piuttosto ovvio dopo il precedente e molto recente sballottamento subito soltanto qualche istante fa. Era ben normale una reazione simile da parte dell'umano che continuava a guardarsi attorno stordito,all'apparenza anche sordo dato che non accennava la minima reazione alle parole della ragazzina. Credeva di essere in preda ad allucinazioni abbastanza forti.
In effetti Dean ancora stentava seriamente a credere di aver cambiato radicalmente luogo. Eppure non sentiva più il familiare ronzio del motore della sua auto, ne il comodo sedile di pelle sotto di sé, ne il meraviglioso volante tra le dita. Ora.. reggeva soltanto aria e.. profumava tutto di vaniglia!
Probabilmente non avrebbe dovuto bere quell'ultima birra prima di rimettersi in moto e viaggiare nuovamente.
Magari aveva fatto un incidente ed ora era nuovamente in coma, finito in chissà quale e stramba trappola del suo subconscio. Non si trattava nemmeno di un sogno normale alla fine, era in una sorta di studio da strizza cervelli. Insomma.. era entrato in qualcuno per svolgere delle indagini e di certo sapeva riconoscerne uno se lo vedeva. Tuttavia non sembrava affatto ostile e ciò lo portò a diffidare maggiormente di più.
Erano sempre le cose meno evidenti che colpivano alle spalle, lo aveva sperimentato proprio sulla sua pelle qualche tempo fa.
Dopo qualche istante, volse finalmente lo sguardo versdo Lorelai. Sembrava davvero reale, ma se fosse stata soltanto un miraggio e frutto dell'inganno di qualche bastardo?!
Syn emise un lieve sospiro e scosse appena il capo, ovviamente non si era aspettata nulla di diverso. Tanto meno da Dean Winchester in persona, quest'ultimo non si smentiva mai, ovviamente. Sarebbe stato fin troppo strambo vederlo comportarsi diversamente, dopo tutto non era affatto da lui accomodarsi immediatamente sulla poltrona blu scuro che aveva fatto comparire qualche istante prima che comparisse all'interno della stanza, ma quanto a discorsi,non accennò nient'altro, aspettando pazientemente che si calmasse e che si rendesse conto della situazione.
Dean ancora osservava Lorelai, sentendo qualcosa di strano nell'aria. Questa volta le parole non riuscivano ad ancorarsi alle corde vocali e sentiva uno strano e asfissiante bisogno di rigettarle fuori, tutte insieme. Non che stesse sempre zitto alla fine, tutt'altro.. ma stavolta era diverso.
Fece per aprire la bocca e dire qualcosa, quando il felino disteso poco prima sul cuscino emise parola. A quel punto si bloccò seduta stante e gli rivolse lo sguardo, inarcando appena un sopracciglio.Questo era decisamente strano e lo fissò come a cercare un possibile trucco.
Poco dopo parlò ancora e a quel punto non poté fare a meno di puntare lo sguardo sulla bionda seduta comodamente sulla sua poltrona da ufficio, di quelle con l'imbottitura pesante e morbida.
-Cos'è, sono finito al circo per caso?! Ora si sono dati anche al ventriloquismo?!- affermò poi, ironico, suscitando un lieve sorriso, sinceramente divertito, sulle labbra della Dea. Quest'ultima incrociò le bracci al petto, limitandosi a sfiorare il capo di Chefren con una lieve carezza.
Avrebbe pensato Lorelai alle presentazioni, ovviamente, sapeva già come sarebbero andate le cose o almeno lo immaginava,non era poi così tanto difficile.
Dean le lanciò un'occhiata interrogativa, per poi sbuffare ed avanzare qualche passo, -cosa diavolo sta succedendo?!- affermò, soffermandosi soltando quando arrivò davanti alla sua rossa.
Lei gli era mancata davvero. Proprio come si diceva in quegli stupidi film sdolcinati sciogli budella, gli era mancata davvero.
Sembrava confusa ed in difficoltà, ma d'altronde lo era anche lui e non poteva farci assolutamente nulla.
Syn annuì alle parole di Lorelai, alzandosi in piedi. -Piacere di incontrarti, giovane Winchester- commentò in conferma delle parole della ragazza.
Dean sbatté le palpebre una o due volte, prima di alternare lo sguardo da una all'altra.
-Ovviamente sono finito in un fosso e mi ritrovo all'altro mondo o in una sorta di mondo parallelo- constatò con ironia, tenendo d'occhio tutti i movimenti delle due donne.
Syn scosse il capo. -Niente del genere, Dean. Sei qui perché una questione abbastanza urgente richiede la tua presenza, così come quella del tuo cuore- aggiunse annuendo. Raggiunse Lorelai e le poggiò una mano sulla spalla a mo di sostegno.
-Ci sono alcune divergenze da riparare- Constatò, osservandolo attentamente.
-So che hai sentito la tua mancanza, non ti pare che queste incomprensioni siano durate abbastanza?- commentò soltanto, lanciando uno sguardo anche alla ragazzina.
Dean non parlò subito. Guardandola con lieve diffidenza. come diavolo faceva a sapere tutto ciò? Parlava come una strizza cervelli!
Dopo qualche istante il nome Syn cominciò a dargli qualche risposta. Suo fratello gliene aveva parlato tempo fa, durante un caso in cui erano stati implicati anche gli dei nordici. Ma.. non era possibile.
-Una dea.. e cosa cazzo può volere una dea da noi due?!- affermò con sarcasmo, alzando appena il mento.
Syn si fermò e lo fissò, -Non considero l'utilizzo di parolacce come un uso corretto ma, so bene che il tuo cuore è più puro e fragile di quanto tu non dimostri apertamente, quindi potrei anche pensare di perdonarti e ora.. siedi- commentò, spingendolo delicatamente sulla poltrona nera, senza che potesse rifiutarsi in qualche modo. Poi fece cenno anche a Lorelai di fare lo stesso e si accomodò sulla propria scrivania, davanti a loro due.
-Semplicemente ci sono più cose grosse di voi in ballo e poi è un peccato celare sentimenti puri per credenze sbagliate- concluse, intanto che il ragazzo spostava lo sguardo su Lorelai.
Sapeva, in cuor suo, che aveva ragione, ma gli costava tanto ammetterlo.
-In un certo senso..- dovette ammettere e ciò gli costò una ben evidente espressione stupefatta.

 
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Lorelai Wayne
view post Posted on 26/12/2011, 01:34








© Lorelai Victoria Anderson

:lorelai:


Lorelai aveva notato che Dean appariva confuso come lei, ci pensò Syn a spiegargli qualcosa ma ancora sembrava abbastanza confuso, non capiva per quale ragione una Dea volesse entrare a far parte della situazione o contribuire a migliorarla. Gli Dei erano sempre stati imprevedibili ma erano anche benevoli, dipendeva dalle situazioni. Lorelai annuì, non era in un fosso o in un altro mondo, erano soltanto in una bella casa lussuosa.
Chefren gli aveva lanciato un'occhiataccia, - Non sono uno stupido pezzo di legno - ribattè, lievemente indignata, prima di voltarsi e dargli le spalle, raggomitolandosi di nuovo su sé stessa. Si era trattenuta dal graffiarlo e si era limitata a rispondergli male. In una situazione diversa gli avrebbe fatto pagare quelle parole e molto dolorosamente. Lasciò che i due continuassero a parlare, Dean usava un linguaggio alquanto colorito ma Syn portava ugualmente pazienza, sembrava volerlo aiutare davvero.
Dean si era seduto e Lorelai rimase dov'era, la situazione era complicata, - E' come essere da uno strizzacervelli del soprannaturale, se ci pensi - cercò di riprendere a parlare, sentiva la gola un po' secca e si torturava una ciocca di capelli, arricciandovi intorno l'indice della mano destra.
Syn riprese a parlare e lasciò che continuasse, annuì a ciò che disse, anche perchè aveva perfettamente ragione. Lei aveva soltanto voglia di scusarsi e rimediare a tutto, anche se c'era altro che doveva dire. Poteva farlo in quel momento ma non voleva che fossero troppe novità per lui, così decise di aspettare almeno un po' prima di sganciare la bomba.
- Ha ragione - continuò la frase di lui, come a dire che tutto quello che aveva fatto per loro era giusto, alla fine, anche se lei era stata tolta da una situazione spinosa e andava posto rimedio anche a quella. Prese un respiro profondo, attenta a non farsi notare e spostò lo sguardo su Dean. Toccava a lei chiedere scusa, lo sapeva bene, anche perchè aveva passato tutto quel tempo a sentirsi in colpa per la bugia.
Non era da lei prostarsi a quel modo e chiedere scusa, non l'aveva fatto quasi mai, anzi, il quasi era inutile. Eppure ora era prontissima a farlo, ad ammettere la propria colpa e sperare di essere perdonata perchè avrebbe sofferto a sentire un rifiuto da parte sua.
- Direi che devo iniziare io... - iniziò a parlare Lorelai, non poteva mentire in una situazione del genere e neppure l'avrebbe fatto, anche se l'orgoglio a volte frenava. In quel caso però c'era un valido aiuto che impediva anche blocchi di quel genere.
- Non dovevo mentire per tutto quel tempo - continuò, si stava scusando ma non c'era altro da dire, alla fine, se non frasi ripetitive. Inizialmente aveva avuto paura che non fosse accettata, - non lo dico in genere, a nessuno - aggiunse, rendendosi conto che forse iniziava a sembrare patetica e si sentiva anche così. Il fattore verità a tutti i costi era fin troppo influente.
Trovò una spillatrice sulla scrivania e se la passò tra le mani, era un tic nervoso, era più che evidente. Ora doveva informarlo anche dell'altra faccenda ma era più complicato che scusarsi.
- Mi dispiace, ecco tutto - ripeté ancora, erano scuse sincere, era evidente dal suo sguardo. Non sapeva cosa dover fare a quel punto, se poteva avvicinarsi e abbracciarlo, oppure no, ma voleva attendere una sua risposta. Toccava a lui parlare, accettare o rifiutare le scuse. Lo raggiunse sul divanetto e l'abbracciò, non era stata abbastanza paziente da attendere una risposta.
Aveva sentito la sua mancanza e sembrava finalmente felice di poterlo riabbracciare di nuovo.
Chefren era rimasta in un angolo e non si era più interessta affatto a ciò che facevano i tre nella stanza, se non udendo vagamente qualcosa di quanto era stato detto da Dean o dalla rossa, oppure da Syn. Non le aveva fatto piacere essere definita un pupazzo, era probabile che il cacciatore non avesse mai visto un gatto mannaro prima d'ora ma non era abbastanza paziente da tollerarlo, come si era dimostrata nel risondere.
Notando che erano iniziare le smancerie, sistemò la testa in modo da non far caso a nulla di quanto sarebbe successo e decise di dormire per davvero. Si assopì qualche momento dopo. I gatti dormivano molto nell'arco della giornata e lei non sempre faceva una grossa eccezione a questo, anzi.






 
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