Quell'umano aveva osato interferire, anche se inconsapevolmente, con i miei piani, questo m'irritava oltre ogni modo e sicuramente mi sarei vendicata.
Non potevo arrabbiarmi, non potevo permettermelo, altrimenti mi si sarebbero accumulate, con gli anni, delle antiestetiche rughe d'espressione.
Mi guardai le mie bellissime unghie nere laccate e notai con orrore che una di esse aveva lo smalto scheggiato... ecco cosa si otteneva ad
'aiutare' il prossimo, meglio badare solo a se stessi e e tutto il resto può andare al diavolo*... chi sa come mai quella era una frase che avevo già sentito da qualche parte....
Il tacco risuonava per la strada lastricata, quando avvertì la presenza di un demone al interno del campus, in genere io non badavo a loro e loro facevano altrettanto con me, era una sorta di legge non scritta tra amanti dei... propri interessi.
Mi diressi verso un'altro dei territori di caccia: il parco.
Non avevo mai amato le coppiette che se ne stavano tranquillamente nel parco a sbaciucchiarsi, dichiarandosi amore eterno, quando un incentivo da parte della sottoscritta e loro lasciavano la donna a cui dichiaravano appartenesse il loro cuore.
Toccai la tempia di uno con l'indice, nel mentre stava baciando la sua ragazza.
La respinse bruscamente, per poi alzarsi ed andarsene turbato.
Tempo stimato per la conquista di quell'uomo? Cinque giorni o forse meno.
Un'altra vomitevole coppietta stava flirtando... probabilmente primo appuntamento, toccai la spalla dell'uomo, in modo tale da farlo girare e gli diedi un bacio, che sentì subito ricambiato con passione e desiderio.
Sorrisi maligna al contatto con le sue labbra, nel sentire un singhiozzo partire dalla ragazza tutta casa e chiesa che stava con lui.
Non sarei stata sola ancora a lungo... me lo sentivo nelle ossa.
Faccio ancora qualche altro giretto per il campus, fino a quando non trovo un ragazzo così
gentile da prendermi in braccio.
Avevo controllato i suoi accessori, troppo ricchi per essere uno studente squattrinato, sicuramente se abitava in una confraternita, doveva essere stato messo in una delle stanze più lussuose... la teta kappa teta... un edificio piuttosto antico, ma che se la cavava ancora bene, elegante ma non appariscente, in linea con la mia filosofia.
Un sorrisetto vittorioso comparve sul mio viso.
Poggiai le mie labbra sul suo labbro inferiore, e dopo essermi staccata, sussurrai sulle sue labbra
-Sono taanto stanca, portami nella tua camera e dopo scarica la mia macchina.-Appena mi portò in camera sua, mi tolsi le scarpe con il tacco, che iniziavano a farmi male, poi attesi la vaschetta con l'acqua calda e bicarbonato, per ammorbidire la pelle e, dopo tale processo, il mio neo schiavetto, mi massaggiò i piedi, fin che non crollai addormentata sul letto.
La mattina dopo trovo un caffè caldo e dei muffins ai mirtilli sul comodino della mia camera e l'unica cosa che mi viene da fare è guardarli irritati.
Appena il ragazzo biondiccio torna getto arrabbiata i muffins per terra e dico seccata
-I muffuns sono per i porci, io pretendo di croassant, non di quelli schifosi che fate voi!-Quel ragazzo abbassò le spalle, per poi guardare il pavimento triste, ma andò a prendere lo stesso ciò che gli avevo chiesto.
Mi guardai meglio attorno, la stanza era disordinata, ma Mark? Tom? Mitch? Avrebbe risistemato tutto, perché quella sarebbe stata la mia base operativa.
Sbadigliai vistosamente, prima d'iniziare la cura della mia persona, apparve davanti a me uno di quei ragazzi che avevo reclutato il giorno prima, s'inginocchiò davanti a me e mi chiese con tono supplichevole che cosa poteva fare per me ed io dissi senza alcuna esitazione
-Sam Winchester, lo voglio morto, o puoi anche metterti la testa nel tritacarne.-M'accorsi troppo tardi delle parole che avevo usato, se quel ragazzo avesse fallito la missione, si sarebbe realmente messo la testa nel tritacarne... morte dolorosa, senza dubbio e... suicidio troppo atipico per passare inosservato.