The temptation has never been so sweet., Max & Sam

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okkioniblu91
view post Posted on 21/10/2011, 21:47




"If you were mine, if you were only mine
I'd bring you so much further down
And twist your mind until the end of time.

You will never realize
What darkness lies inside my mind."


"Se fossi mio, se fossi solamente mio
ti trascinerei ancora piu' giu'
ed attorciglierei la tua mente sino alla fine del tempo.

Tu non capirai mai
quale oscurita' c'e' nella mia mente."

{My Mind's Eye - Sirenia}








© Andras {Max Ride}

:max:
Era passato ormai un mese da quando il più grande dei due Winchester era finito all'inferno. Alla fine il piano era andato a segno in modo talmente perfetto e facilmente da risultare estremamente sinistro. Max non invidiava affatto Dean. Aveva passato fin troppo tempo in quel luogo infernale per sentirne la mancanza. La sola cosa che le mancava erano le grida dei dannati a cui impartiva sonore lezioni se osavano anche soltanto contraddire i suoi ordini. Soltanto quello. Alla fine, considerava molto più piacevole il soggiorno accanto a suo padre, che la sua vita precedente, quando ancora sormontavano le grosse piramidi e l'Egitto non era ancora menzionato nei libri di storia.
Il tempo odierno le piaceva decisamente di più. Il peccato abbondava praticamente ovunque. Persino nelle chiese si commettevano gesti osceni, gesti che nemmeno i più mentecatti filibustieri avrebbero potuto anche soltanto pensare. Bastava far riferimento a determinati corpi di chiesa, quale preti che, fingendosi dei gran santoni, finivano per essere i soliti figli di puttana, a volta anche peggio, approfittando di donne innocenti o addirittura di ragazzini. Tutto quel caos era estremamente divertente. Come gli uomini cedevano alle tentazioni con così tanta facilità di sembrar quasi essere in un enorme e sconfinato luna park.
Max aveva appurato da se che quei grandi impianti tanto caotici, stuzzicavano macabramente la sua curiosità. Stare sul pianeta delle scimmie non era decisamente male.
Per quel giorno erano finiti proprio lì. Sam aveva la mente assente la maggior parte del tempo, e quando si riprendeva si buttava a capofitto sulla sua crociata, ovvero: salvare suo fratello o trovare un qualsiasi modo utile per tirarlo fuori dal buco infernale in cui era finito.
Max sapeva bene che ciò che sperava il ragazzo era altamente impossibile da portare a termine. Più che altro perché aveva espressamente dato ordine di negargli qualsiasi possibilità di abbracciarlo.
Era una cosa crudele da fare. Estremamente crudele, soprattutto dal momento in cui lo vedeva soffrire davanti ai propri occhi. Aveva sviluppato una sorta di senso di protezione per quel gigante dall'aria innocua. Un affetto molto simile a quello provato dai padroni verso il proprio animaletto domestico. Sam faceva tutto ciò che lei diceva e lei lo premiava con il biscottino, ovvero sangue demoniaco. Il ragazzo si stava assuefando, se avesse continuato di quel passo, e lo avrebbe fatto, non sarebbe più stato capace di trattenersi davanti ad un po' di sangue demoniaco.
Dopo tutto lo stava preparando a cose più grandi di loro. Lo stava rafforzando, demolendo ogni debolezza dal corpo del ragazzo. Doveva diventare il tramite perfetto per suo padre. Quindi: senza difetti.
Erano entrati da poco in quel caotico parco divertimenti. Non era uno dei più grandi in cui avesse mai messo piede, ma non sembrava nemmeno avere l'aria sgangherata e noiosa del solito. Avevano appena passato un'insegna gigantesca e fosforescente, le cui lettere spiccavano nel cielo ormai scuro della sera. Era il momento più adatto per andare lì, anche perché le giostre più importanti aprivano a quell'ora. Aveva portato lì Sam per fare pratica.
Sentiva distintamente la presenza di alcuni demoni minori per il campo. Avrebbero iniziato da quelli, erano facili da esorcizzare, soprattutto per il ragazzo dato che aveva appena iniziato a bere il suo sangue.
Ora come ora gli teneva la mano, con aria piuttosto pigra. Da un qualsiasi occhio esterno potevano passare per due piccioncini, piuttosto strambi, ma ben assortiti. Per quella sera però, Max aveva preferito non dare nell'occhio ed aveva indossato un paio di pantaloni di pelle scuri aderenti, con sopra una maglia dello stesso colore con vari strappi sulle braccia e un paio di stivali alti con un tacco vertiginoso, dall'aria quasi assassina. Al di sopra, indossava una delle camicie di Sam (anche se legata sull'addome), come a voler marcare la sua proprietà.
Max era singolare nei suoi comportamenti. A volte sembrava quasi dare tutto per scontato. Era poggiata contro il braccio di sam, mentre le sue dita restavano intrecciate alle sue. Si guardò attorno con aria quasi infantile, nel mentre da una giostra si levava il grosso fragore di una musica rock. Si trattava di un affare che girava su se stesso.
-Sarà meglio fare un giretto nei dintorni, sento qualcosa di interessante nei paraggi- disse, piegando le labbra colorate di un rosso scarlatto in un lieve sorriso sarcastico.
Con la mano libera gli massaggiò il braccio.
-Almeno potrai fare un po' di pratica- aggiunse, lievemente ironica per poi tirarlo stranamente dolcemente, verso il centro del caos.
Aveva passato moltissimo tempo con il ragazzo ultimamente e il suo carattere mite l'aveva condizionata leggermente, non riusciva ad essere esuberante e scorbutica nei suoi riguardi, o almeno la maggior parte delle volte. L'ammortizzava e ciò cominciava a farla sentire un emerita rammollita. Continuava a pensare che quello di volerlo "viziare" come avrebbe fatto con il suo cerbero, fosse solo uno stupido capriccio per annegare la noia.



 
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Lorelai Wayne
view post Posted on 21/10/2011, 23:40








© Samuel Winchester

:sam:


Quello appena trascorso era stato il mese più lungo della vita di quel giovane cacciatore. La morte di suo fratello era stato uno degli eventi più brutti della sua vita e proprio quando stava cercando di convincere Max a portarli nuovamente alla stanza del motel, era giunta quella telefonata. Aveva capito subito che c'era qualosa sotto, anche perchè era notte tarda e sicuramente nessuno poteva trovarlo prima del mattino successivo, almeno così sperava. A renderlo più sospettoso era stato anche il messaggio di avvenuta sepoltura che specificava anche dove fosse e quale nome fosse stato inciso sulla lapide, anche se aveva dovuto fornire un cognome falso. Non capiva come fosse giunto al vero nome. Almeno aveva impediro di bruciare il corpo, aveva ancora qualche speranza di riportare indietro suo fratello, anche se di tanto in tanto andava a caccia con Max. Sapeva che c'era ancora qualcosa in atto, riguardante l'apocalisse e non voleva assolutamente che ritornasse indietro Lucifero. Per questo accettava il sangue di demone, iniziava a diventare forte ma sicuramente non lo era abbastanza da poter uccidere Lilith o demoni come lei. Tuttavia la sua priorità era riportare indietro Dean, non immaginava quali fossero le indicibili torture che stava subendo la sua anima all'inferno e sapeva che non poteva lasciarlo lì, lui al suo posto non l'avrebbe permesso, come aveva effettivamente fatto. Quel giorno sembrava avessero la pista per un nuovo caso, non gli piaceva molto l'ambiente dove si trovavano, sembrava una sorta di parco divertimenti. Vedere Clown spuntare fuori da ogni angolo carichi di palloncini lo terrorizzava, ne era sempre stato spaventato, non aveva idea del motivo. Il loro modo di fare, com'erano conciati, tutto l'insieme, lo faceva rabbrividire e lo spingeva a cercare di tenerli a distanza il più possibile. Dean si era sempre divertito a prenderlo in giro su questo, ora come ora gli mancava anche quella parte del dover sopportare suo fratello. Camminava vicino a Max, tenendole la mano, come se fosse stato un gesto normale, come se loro fossero lì solo in qualità di coppia che voleva divertirsi, in realtà stavano seguendo alcuni demoni. Forse sapevano qualcosa sull'apocalisse e probabilmente erano anche a conoscenza di dove fosse finito suo fratello, anche di come tirarlo fuori. Bobby sarebbe stato contrario a ricorrere a riti oscuri ma il minore dei Winchester era sempre stato ostinato, nulla gli avrebbe fatto cambiare idea, lo sapeva bene e per questo proseguiva ostinatamente per la sua strada, senza comunicargli i progressi o gli spostamenti. Avrebbe saputo tutto a lavoro compiuto, così che non vi si potesse porre rimedio. Nel continuare a camminare apparivano proprio come una normale coppia, nessuno cercava di fermarli e nessuno sembrava avere sospetti su di loro. Sam indossava una camicia abbastanza lunga, copriva parte dei pantaloni e nascondeva la pistola carica a sale. Anche se avrebbe potuto tentare di usare i suoi poteri, non sapeva quanto fosse preparato e voleva essere ugualmente al sicuro, quell'arma avrebbe funzionato sicuramente a dispetto dei suoi poteri che erano ancora una sorta di incognita per lui, su alcuni versi. A quel punto Max gli comunicò che avvertiva qualcosa nei paraggi, si chiese se fossero i demoni che cercavano o qualcos'altro. Sapeva che posti del genere a volte potevano presentare qualche sorpresa poco piacevole, per questo era pronto a qualsiasi cosa. Aggiunse che così avrebbe fatto della pratica e capì che poteva trattarsi di demoni, senza dubbio.
- Demoni, allora. Da che parte credi siano? - le chiese, per capire che direzione intraprendere, anche se aveva notato lo sguardo della donna e aveva vagamente intuito la direzione, forse perchè grazie al sangue di demone, riusciva a percepirli anche lui, seppure in maniera molto più debole rispetto a Max. Intraprese quella strada, sicuro per qualche strano motivo che fosse la direzione giusta. Prestò attenzione alle persone che camminavano, distratte e senza badare a dove mettevano piede, alcune volte rischiavano di travolgere chi prendeva la direzione opposta. Evitò una donna con tanto di passeggino e si soffermò davanti a quella che doveva essere una sorta di casa stregata. Lanciò un'occhaiata perplessa a Max, - sono... qui? - chiese, leggermente ironico, raramente faceva del sarcasmo ma dei demoni in una casa spettrale sapeva di cliche.

 
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okkioniblu91
view post Posted on 22/10/2011, 00:18








© Andras {Max Ride}

:max:
Intuiva forte e chiaro la presenza di quei bastardi. Ebbene, li considerava tutti tali, almeno dal suo rango in giù. Era sempre stata un tantino megalomane e la cosa non le era mai pesata. Più che altro non gliene fregava assolutamente niente di nessuno, al di fuori di suo padre, Il suo tramite e se stessa. Era sempre stato così. C'era una ragione ben precisa se Lucifero l'aveva messa a capo delle sue guardie personali. Si fidava di lei, a tal punto da affidargli la sua sicurezza, anche se non ne aveva bisogno dato che era l'essere più potente del sotto suolo.
Quel posto era davvero molto affollato e l'aria era impregnata di odori. C'erano una miriade di bancarelle che vendevano ogni genere di assurdità. Non si era mai soffermata troppo a curiosare in realtà, dato che se ne faceva ben poco di schifezze e robe varie. Di solito non mangiava, non ne aveva bisogno eppure ogni tanto le capitava di fare qualche eccezione.
Si trattenne con enorme sforzo dallo spintonare ogni persona che camminava contro corrente. Sam non l'avrebbe mai fatto, sarebbe bastata la sua aria da super cucciolotto ad ammorbidire chiunque. Aveva potuto appurare che funzionava quasi su ogni cosa, tranne su di lei. Ovviamente.
Osservò con lieve inorridimento il marmocchio che sbavava, imbacuccato com'era dentro il passeggino. Sembrava una grossa meringa blu. La creatura la fissò e le sorrise e le si rizzarono i capelli sulla nuca.
Aveva sempre pensato che i marmocchi fossero le reali creature infernali. Urlavano, emettevano strani odori ed erano assolutamente snervanti. Mai e poi mai avrebbe voluto ritrovarsene uno tra le mani. Piuttosto sarebbe andata a letto con un pennuto. Fece una lieve smorfia, rubando dalle mani di un ragazzo poco distante, un grosso gomitolo di zucchero filato rosso. Di sicuro era alla fragola.
Aveva sentito le parole di Sam e si era limitata ad annuire. Cosa doveva rispondergli a fare se la risposta già la sapeva?! Per fortuna la capì al volo e lasciò fuoriuscire un sorrisetto alle sue successive parole. Staccò svogliatamente un grosso pezzo di zucchero filato per poi portarselo alle labbra.
Il dolciume si sciolse immediatamente sulla propria lingua e sul palato. Non era poi così male in fondo.
Il ragazzo era ancora lì che la fissava come se avesse visto passare un coniglio fosforescente nel bel mezzo dello spiazzale.
Max lo fissò a sua volta ed inarcò un sopracciglio, per poi accennare un sorriso malizioso e fare un occhiolino. Rise tra sè e scosse il capo prima di fare spallucce.
-Cosa vuoi che ti dica, non tutti quegli scarafaggi hanno una mente evoluta- gli rispose con sarcasmo. In effetti era un pessimo nascondiglio, a quanto pare.. dati i loro pensieri avevano in mente di fare un sacrificio.
Aggrottò leggermente le sopracciglia.
-A quanto pare qualcuno dev'essere fatto fuori- mormorò, per non farsi sentire. Fece una smorfia piuttosto seccata per poi lanciare uno sguardo a Sam.
-Sono circa tre, ma sono delle schiappe, potresti farcela ad affrontarne almeno uno e mezzo.. ma in caso contrario non è un grosso problema, sei soltanto all'inizio- commentò annuendo, con aria lievemente sovrappensiero.
Staccò un altro pezzo di zuccherò filato e glielo avvicinò al volto, o meglio, alle labbra.
-Prima di andare però, fa il bravo fidanzatino e mangia questo, in caso di mal di pancia stanotte, saprò come fartelo passare- commentò ironica. L'allusione era ovvia, ma sembravano sul serio una coppietta a tutti gli effetti. Gli sorrise con aria fintamente innocente, ma sapeva che il ragazzo avesse capito. Se la prendeva comoda, sapeva che la vittima designata non era ancora lì.



 
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Lorelai Wayne
view post Posted on 22/10/2011, 01:29








© Samuel Winchester

:sam:


Era impossibile non notare come Max evitava i bambini o le carrozzine, in particolare quella che era quasi finita addosso ad entrambi. Sembrava... spaventata dai bambini, come se la inorrisiddero. La madre del piccolo le rivolse un'occhiata sconcertata ma si limitò a proseguire senza darle troppo peso, come se non capisse cosa potesse avere contro suo figlio. Ignorava la natura di Max e che era qualcosa che avrebbe fatto con qualsiasi bambino. Anche Sam non sapeva di questa sua cosa, lui sarebbe stato un bravo baby-sitter, a differenza di lei. Sam le lanciò una vaga occhiata ma sembrava occupato a schivare i clown che cercavano di avvicinarlo, non voleva neppure vederli. A quanto pare il luogo scelto era stato casuale, probabilmente come aveva detto Max quei demoni erano abbastanza stupidi da ritrovarsi in un posto del genere e pensare anche che potesse servire loro a qualcosa. Che pensassero di trovarvi un sigillo?! Non credeva ci fossero ma poteva anche sbagliarsi, nessun posto era tranquillo come pensava, l'aveva imparato nel corso della sua vita, non era stata delle più normali, anche se aveva cercato di lottare il più possibile perchè lo diventasse. Si era dimostrato che aveva fallito, alla fine, quella vita l'aveva richiamato a sé. Ora che aveva perso anche suo fratello, oltre che il padre, cercava un modo per riportare in vita Dean, non poteva lasciarlo lì. Annuì appena alle parole di Max, - allora direi che è il caso di entrare appena si faranno vedere - disse, avrebbero dovuto fare il biglietto per entrare. Rimase ad ascoltare ancora le parole di lei, prima di sfilare il portafoglio dalla tasca. L'aveva informato che erano tre e che avrebbe potuto gestirne quasi due, non era male come iniziò. Aveva voluto provare troppo presto su Lilith e aveva fallito, ricordava quella notte come una sorta di incubo. Il demone l'aveva sbalzato via subito, lasciandolo inerme a terra e quando aveva tentato di esorcizzarla con la mente, non le aveva neppure torto un capello.
- Dovrei riuscirci - le disse. Le lanciò un'occhiata sorpresa quando si rese conto che voleva imboccarlo, zucchero filato che aveva sgraffignato a qualcuno, non ricordava di preciso a chi l'avesse preso. Anche se sapeva dei suoi problemi di stomaco, lei era sempre piuttosto convincente e la lasciò fare. In quel momento intravide qualcuno nelle vicinanze, - direi che è il caso di incamminarci - disse, andando a fare il biglietto. La fila non era molto lunga, dovette aspettare soltanto due o tre ragazzini, prima che venisse il suo turno. Sembrava quasi che l'uomo non ci credesse davvero che doveva andare lì, titubante gli fece ugualmente due biglietti per adulti. Li pagò e tornò da Max.
- Vieni, ho i biglietti, possiamo entrare - disse, guardandosi intorno finché non intravide l'entrata. Le fece segno di seguirlo, sembrava quasi impaziente di provare se era davvero all'altezza di poterli annientare, forse anche perchè voleva sapere come recuperare suo fratello. Non voleva immagianre quali sofferenze stesse patendo in quel momento e tutto a causa sua, su questo si sentiva in colpa, ancora non riusciva a farne a meno, gli era successo già quando aveva saputo che a Dean sarebbe rimasto poco da vivere. Oltrepassò l'entrata ed il paesaggiò intorno a sé divenne immediatamente buio, come se qualcuno avesse staccato la luce ma subito si illuminò di nuovo, non come prima, solo in alcuni punti, altri erano completamente oscurati. Erano entrambi invitati a salire su un carrello, - Seriamente? Ancora convinta che siano davvero qui? - chiese, stranito, guardandosi intorno con aria alquanto titubante. Ovviamente avrebero scavalcato i carrelli per camminare nomralmente, almeno era l'unica strada che vedeva possibile e normale.




 
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okkioniblu91
view post Posted on 22/10/2011, 03:20








© Andras {Max Ride}

:max:
Quell'affare zuccheroso aveva finito per catturare tutta la sua attenzione. ovviamente era decisamente più piacevole consumare quell'ammasso di zucchero che aspettare tre deficienti incapaci. Max non era esattamente l'esempio della bontà, gli avrebbe strappato il cuore se solo gli si fossero presentati davanti. Ora come ora invece, sembrava tanto una bimba al suo primo Luna park. Estremamente disinvolta e dall'aria talmente innocente e calma da sembrarlo sul serio. Chi avrebbe mai detto che fosse un demone?
Sam accettò di farsi imboccare e le sue labbra si arricciarono in un lieve sorriso ironico. Era una cosa divertente, lo stava viziando, magari avrebbe potuto premiarlo dopo. cominciava a prenderci gusto. Non c'era altro da dire, l'aria degli esseri umani le faceva decisamente male. Si stava rammollendo e la cosa non le piaceva affatto. Si sentiva a disagio in determinate situazioni, anche se la sua parte umana era quasi del tutto sopita. Aveva sempre avuto una personalità molto forte e questa volta influiva in peggio. A volte perdeva la cognizione della realtà e via con gli incubi. sì, perché ogni volta che le capitava di passare la notte al letto con il piccolo Winchester, finiva per dormire.
Non amava determinati generi di incubi. Preferiva le porte dell'inferno e la carezza ardente delle fiamme sulle dita.
-Ovviamente- commentò al suo "posso riuscirci". -E' tutta questione di concentrazione, dolcezza. Io so che puoi farcela, ma non esagerare.. inizia da uno- lo avvertì. Non voleva che si sfiancasse come l'ultima volta. Sarebbe stato difficile non dare nell'occhio nel caso avesse dovuto sollevarlo sulla spalla come un sacco di patate.
Accennò un lieve sorriso divertito al solo pensiero. Quel ragazzone grande e grosso trascinato come una donzella in pericolo. Beh.. non era di certo la prima volta.
Percepì l'arrivo di uno dei tre. Gli altri erano appostati poco lontano.
Vide distintamente il tizio vestito da lontra entrare dal retro, o almeno dirigersi verso quella direzione.
Aveva annuito alle parole del ragazzo, era ora di andare, decisamente e lo aspettò lì. Vide distintamente gli altri due.
Uno dei due era nano e dall'aria piuttosto aggressiva. Era vestito da.. primitivo, con tanto di pelliccia ed osso tra i capelli. Gli mancavano quasi tutti i denti davanti, dandogli una lieve aria schiacciata.
L'altro era un Clown dalla folta e riccia parrucca verde. Con il vestito più largo di almeno cinque taglie. Aveva tanto di naso rosso finto su quello reale e la faccia dipinta interamente di bianco, a parte il contorno della bocca e degli occhi.
Quando vide Sam tornare, annuì e lo seguì.
-Sei troppo perbenista, zucchero, potevi fregarli a quei due mocciosi là- disse ironica, indicando due ragazzini. Sembravano alle prese con il loro primo appuntamento. Arricciò appena il naso, pivelli.
Lasciò scivolare maliziosamente lo sguardo sul ragazzo nel mentre lo seguiva fino a quell'affare rumoroso. Fece un mezzo sorriso e rise appena alle sue parole. In modo del tutto sarcastico, ovviamente.
L'ambiente era tipico di una casa stregata. ci vedeva benissimo al buio dato che era il suo ambiente, potendo dunque vedere i vari mostriciattoli affissi su ogni parete. Con tanto di ragnatele e tutto il resto. Inarcò appena un sopracciglio, e quel luogo avrebbe dovuto terrorizzarla?! Roteò gli occhi al cielo ed allungò la mano libera per staccare la testa ad un pupazzo. Intanto si pulva le dita dell'altra mano, usando le labbra, con noncuranza.
Annuì alle sue parole, -assolutamente sì- confermò infatti intanto che si guardava intorno ed individuava una porta dedita ai lavori. Magari avrebbe potuto essergli d'aiuto.
-Vieni con me- gli disse solo, balzando al di là dei vagoni per poi arrivare dall'altro lato. A quel punto aprì la porta.
-Possiamo passare di qui, di certo quegli imbecilli non se lo aspettano, ho fatto si che la nostra presenza sia celata. ricordi quell'intruglio che ti ho fatto bere?! ecco appunto- commentò sarcastica, nel mentre sbirciava nel retro della porta. c'era tutto l'impianto e un paio di scale. Conosceva anche la magia ovviamente. vide un movimento sinistro in cima alla rampa.
Gli altri due probabilmente, stavano aspettando la vittima in uno dei vagoni.
-meglio di qua, decisamente- decise, facendogli senno di raggiungerla.



 
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Lorelai Wayne
view post Posted on 23/10/2011, 01:31








© Samuel Winchester

:sam:


Max sembrava più che sicura che lui potesse riuscire a portare a termine il suo compito, almeno in parte, stranamente questo lo faceva sentire più sicuro di sé. Lui annì appena lle sue parole, mentre scavalcava i carrellini e passava oltre questi, non erano lì per divertirsi ma dovevano pensare ai demoni. Doveva rimanere concentrato, come gli aveva consigliato Max, così non avrebbe dovuto trovare difficoltà. Cercò di tenere la mentre sgombra da pensieri che potessero eventualmente distrarlo. Max dimostrava di vedere bene al buio e soltanto lui aveva bisogno dell'ausilio delle luci per orientarsi meglio e capire dove si trovassero di preciso i demoni. I demoni non sembravano ancora aver fatto caso a loro e Max apparentemente conosceva una via per prenderli alle spalle. Ignorò i suoi commenti riguardo i biglietti e su come poteva prenderli, limitandosi a seguirla, considerando che poteva vedere la strada. Lui intravedeva qualche angolo e non di più. A quel che disse i demoni non li avrebbero visti, lei era celata e lui era nascosto da quel'intruglio che gli aveva fatto bene. Sam fece una lieve smorfia, - Sì... ricordo - disse soltanto, ricordava quanto fosse disgustoso e quanta fatica gli fosse costata berlo. Max non sembrava avere paura e lui sobbalzava appena soltanto nel vedere clown. Si chiese se Max avesse paura soltanto dei neonati e come potesse essere possibile questo, non riusciva a capire o convididere questa fobia. Fortua che Sam non aveva avuto ancora mododi vedere i demoni ma li intravide appena il loro percorso terminò. Uno di loro aveva addosso uno strano costume da uomo primitivo, alquanto bizzarro, doveva essere parte di quello strano allestimento del terrore ma non era spaventoso. Il demone doveva aver preso possesso del suo corpo per qualche motivo, sicuramente non dovevano essere lì per caso. Sam avrebbe iniziato con l'esorcizzare lui, appena si accorse di loro, i suoi occhi diventarono neri e fece per attaccarli. Sam rimase concentrato qualche istante, sollevò una mano, puntandola verso di lui. Cercò di individuare il demone in quel corpo, appena l'ebbe trovato, chiuse gli occhi e serro la mano. Il demone si bloccò ma non rimase così a lungo. Sam dovette concentrarsi di più e solo in quel caso il demone iniziò a dare segni di soffocamento, fino a che il demone non uscì dal suo corpo. Il fumo nero iniziò ad emergere dalla bocca e dalle narici, fino a fermarsi sul soffitto. Sam riaprì gli occhi e lo vide lì, cercò di riportarlo a terra ma il fumo nero sembrava forte e resistente, non riusciva ad ucciderlo. Cercò di non badare al sangue che stava colando giù dal suo naso, concentrandosi ancora. Iniziava a fargli male la testa ma non mollava per questo. Quando dovette lasciare, il demone fuggì, lasciando il tramite a terra, privo di sensi. Sam prese un respiro profondo e si pulì il naso dal sangue, non aveva idea di dove potessero essere gli altri demoni ma sentiva che erano molto vicini.
- Andiamo a cercare anche gli altri? - chiese a Max, se non fosse riuscito a sconfiggere demoni del genere, avrebbe faticato a poter aiutare suo fratello e non poteva accettarlo.

 
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okkioniblu91
view post Posted on 23/10/2011, 02:41








© Andras {Max Ride}

:max:
Attese pazientemente che la raggiungesse. Paziente.. si fa per dire. Max non era mai stata molto paziente in tutta la sua lunga e misteriosa esistenza. Più che altro non ammetteva molto le repliche. Non esitava a punire in caso di mancanza di rispetto o altro. Era sempre stata un demone piuttosto incline alla vendetta e alla crudeltà e di certo non si sarebbe risparmiata in un caso del genere.
Quando lui si avvicinò, varcò la porta che aveva aperto prima per poi lanciarsi uno sguardo attorno. Sentì la risposta di Sam riguardo all'intruglio. Una pozione fornita di ingredienti piuttosto difficili da trovare ma che era riuscita a reperire tramite i suoi mezzi. Era antica, sapeva dov'erano i luoghi più interessanti da bazzicare.
Si soffermò qualche istante per lanciargli un'occhiata ironica.
-Non fare quella faccia, è utile almeno, no?!- lo rimproverò leggermente, roteando gli occhi al cielo. Proprio come se stesse parlando con un bambino discolo e dal broncio facile. Sospirò, quasi rassegnata per poi scuotere il capo e acquattarsi contro le scale di metallo. Di sottofondo si sentivano urla e risate isteriche, insomma dei tipici rumori da casa stregata, anche se sembrava soltanto la casa di un giocattolaio con gusto un tantino macabro.
L'odore del fumo finto impregnava l'aria, tanto da farle arricciare il naso. Le pizzicava le narici e non era tanto piacevole.
Percepì il primo demone non molto lontano. Dovevano soltanto salire la rampa di scale davanti a loro e giungere al secondo piano. Max non vedeva l'ora di vedere cos'aveva imparato il ragazzo. Non c'era niente di meglio che pratica sul campo, lo sapeva per esperienza e poi vole va rafforzarlo in modo da poter resistere ad almeno cinque esorcismi di seguito. Per poter uccidere Lilith c'era bisogno che il suo potere fosse alle stelle.
Salirono con calma e senza far rumore, ma una volta in cima il nano li individuò. Ovviamente non poté mancare di far divenire i propri occhi neri come la pece. Era soltanto uno stupido e debole demone, Sam avrebbe potuto farcela senza problemi, o almeno così pensava.
Max non intervenne affatto. Rimase sull'entrata del piccolo spazio, intanto che osservava Sam che si concentrava.
Di solito tentava sempre di seguire i suoi insegnamenti e ciò la rendeva una sorta di sensei.
Si poggiò con fare piuttosto distratto ad una trave metallica che sorreggeva la parete ricoperta di pustole ed insetti finti, per poi incrociare le braccia al petto ed attendere.
Non lo interruppe nemmeno per un istante. Fissava il volto di Sam come se potesse crollare da un momento all'altro. Più che altro lo teneva d'occhio.
Aveva notato il sangue colargli dal naso e serrò appena la mascella, forse avrebbe dovuto fargli bere più sangue, invece che di quelle misere quantità, ma avrebbero rimediato. Avrebbe fatto si da rimetterlo in sesto e fargli sparire tutte le debolezze. Lo avrebbe indotto quasi ad essere una macchina.
Osservò poi con quanta concentrazione riuscì a scacciare il demone, ma era ancora fin troppo instabile. Tuttavia non lo fermò, lasciò che ci pensasse lui. Doveva sentirsi sicuro.
Lo raggiunse soltanto quando terminò e lo vide pulirsi il naso dal sangue.
-tutto ok?- chiese, intanto che tentava di individuare gli altri due, poi annuì alla sua domanda e le sue labbra si arricciarono in un lieve sorriso ironico.
-Direi di sì, tesoro, l'aria da duro comincia a donarti- commentò con lieve sarcasmo, ma non stonava poi così tanto alla fine. Lo pensava quasi sul serio, quasi.
Si guardò attorno, fino a posare gli occhi al soffitto.
-A quanto pare al piano di sopra stanno festeggiando- commentò soltanto facendo una smorfia. Individuò immediatamente le scale e le salì due a due, fino a raggiungere la porta di quella che sembrava uno sgabuzzino con maschere di ricambio e altro.
Lì c'erano sia il clown che la lontra. Arricciò il naso con finto inorridimento. -oh.. ma che bella riunione.. un finocchio e n topo formato gigante- commentò con sarcasmo, sospirando appena.
Non fece in tempo ad aggiungere altro che venne scagliata contro la parete. Soltanto perché erano riusciti a prenderla alla sprovvista.
Max si rialzò senza nessun graffio e sbuffò.
-e poi guai a chi mi viene a dire che sono perfida- sibilò tra i denti, prima di scagliarsi contro l'uomo lontra.
-Sam! occupati dell'altro!- ringhiò, intanto che evitava un pugno dall'uomo lontra e gli afferrava entrambe le spalle per poi colpirlo con una ginocchiata tale da piegarlo in due dal dolore.


 
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Lorelai Wayne
view post Posted on 23/10/2011, 03:33








© Samuel Winchester

:sam:


Max era rimasta ad osservarlo all'opera senza intervenire, aveva sentito avuto la sensazione di poter avvertire il suo sguardo per tutto il tempo, anche se non si era lasciato distrarre da esso. Rischiava di apparire debole e non voleva fallire, era riuscito a scacciare il demone, il prossimo contava di riuscire ad ucciderlo definitivamente. Non vedeva nulla di sbagliato o malvagio in questo metodo, salvavano molti innocenti che prima uccidevano per mettere fine alle azioni del demone. Così non aveva il peso della vita di un'adolescente che era stato vittima di un demone, senza saperlo, oppure una bambina che non conosceva nulla di tutto quello, doveva essere uccisa per colpa di un demone. Così era diverso, gli sembrava più... pulito in un certo senso. Avrebbe anche tirato fuori Dean così, avrebbe ritrovato Lilith e fermato l'apocalisse, sapeva che era suo dovere farlo. Forse si comportava un po troppo come se il mondo fosse sulle sue spalle, come Atlante, il mito greco. Ora che suo fratello non c'era più, soprattutto. Appena ebbe terminato, Max si avvicinò per chiedergli se stava bene e lui annuì appena, prendendo un respiro profondo e recuperando un fazzoletto dalla tasca per ripulire per bene il sangue dal naso. Doveva essersi rotto un capillare, riusciva a sentire il leggero bruciore nella cavità nasale ma poteva resistere, non si sarebbe fatto fermare da quello e un po' di debolezza. Era ben consapevole di cosa faceva e di cosa rischiava, non ne aveva affatto paura. Nonostante la situazione, Max riusciva ancora a fare dell'ironia, era sorprendente, in senso positivo. Forse in tutta quella situazione, oltre i propositi nobili c'era anche qualcos'altro, qualcosa che lui provava per lei, che esprimeva ogni volta che finivano a letto insieme, forse senza rendersene conto. Ne era innamorato e non si rendeva conto della situazione, l'amore offuscava ancora di più il suo giudizio verso di lei. Annuì appena alle sue parole, lasciando che continuasse a parlare, mentre lui regolarizzava il respiro, apparentemente ci riuscì entro breve ma era abbastanza debole, più di quanto volesse ammettere. Doveva fare ancora molta più pratica, era evidente che non bastasse. A quel punto Max lo informò che i demoni erano al piano di sopra e si affrettò a seguirla quando cambiò improvvisamente direzione per poter raggiungere le scale, lui poteva intravederle appena grazie a qualche luce che c'era di tanto in tanto. Max era avvantaggiata. I demoni erano entrambi lì, proprio come aveva detto lei. Uno di loro era vestito da Clown e tanto bastava per far irriggidire Sam ma non fece parola di questo, voleva dimostrarsi all'altezza e avrebbe spedito via anche quel demone, clown oppure no. Max sembrò presa alla sprovvista da uno di loro e venne scagliata contro una parete, era stato l'uomo vestito da lontra. Non sembrava minaccioso, più che altro appariva come... abbastanza patetico per essere stato preso come involucro da un demone. Max si era già scagliata contro quello che l'aveva attaccare e disse a Sam di occuparsi del clown. Ricordava quando era piccolo e ne aveva il terrore, questo sembrava non farlo concentrare abbastanza e dovette impegnarsi il doppio per scacciare la paura dalla sua mente. La paura era un fattore psicologico e doveva essere perfetamente controllabile, eppure non lo era, continuava ad essere la cosa più irrazionale conosciuta dall'uomo, come la maggior parte dei sentimenti. Sollevò la mano verso il demone e cercò di bloccarlo alla parete ma era troppo debole questa volta e venne spinto via. Riuscì a rialzarsi, si era scontrato con qualcosa ma aveva riportato soltanto qualche livido alle braccia. Ritentò di nuovo, questa volta riuscendo ad ostacolarlo. Non doveva essere molto forte ma aveva il vantaggio che lui era debole. Prese un respiro profondo, sapeva di cos'aveva bisogno per poterlo sconfiggere. Lo lasciò andare ed afferrò il pugnale che aveva con sé, puntando al demone che gli dava le spalle, quello vestito da lontra. Lo bloccò, cogliendolo alla sprovvista. Sperò che Max capisse cos'aveva in mente. Ferì il demone ad un braccio e, quasi sembrando un vampiro, si nutrì del suo sangue. Quest sembrava rafforzarlo, per quanto apparisse come uno spettacolo raccapricciante. Lo lasciò andare, anche se quell'essere appariva sorpreso e inorridito. Tentò l'esorcismo su di lui, riuscendo a scacciarlo quasi subito dal tramite, a differenza di prima che aveva fatto fatica. Questa volta aveva ingerito una quantità maggiore di sangue, tanto da riuscire anche ad eliminarlo del tutto. Volse lo sguardo anche verso l'altro demone, bloccandolo alla parete, - Dimmi cosa sai e ti lascerò andare - disse, molto più di sicuro di quanto non lo fosse poco prima. Sembrava davvero un'altra persona, un altro Sam Winchester, eppure era lui.

 
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okkioniblu91
view post Posted on 23/10/2011, 13:38








© Andras {Max Ride}

:max:
Essere sbalzata come una bambolina di pezza era la cosa che detestava di più. Soprattutto se a farlo erano degli stupidi demoni di rango inferiore. Odiava non essere trattata per quello che era, così come detestava tremendamente essere sottovalutata, anche se molte volte le era tornato utile in più di un occasione. Era sempre macabramente piacevole vedere un volto sorpreso, un attimo prima che l'anima abbandoni il corpo mortale. Era sempre stata crudele e ciò non sarebbe mai cambiato, o almeno così pensava e ne era convinta.
Ora quello stupido inetto era piegato in due e gemeva per il colpo subito all'altezza dello stomaco. Si e no, gli aveva incrinato qualche costola, ma non se ne preoccupava più di tanto. Aveva cercato di non distruggergli il tramite soltanto perché il ragazzino non voleva. Era ancora attaccato a quel pizzico di bontà che gli ritardava la freddezza necessaria a far fuori un demone in tutto e per tutto.
La cosa era piuttosto strana, dato che fino a qualche mese prima, se soltanto lui avesse osato protestare, gliene avrebbe cantate quattro. Invece, ora si limitava ad accontentarlo con un sonoro borbottio tra sé e sé. Se si fosse soffermata più a pensare, avrebbe capito che era cambiato qualcosa nei riguardi del ragazzino. Qualcosa dentro di lei si stava legando a lui. Ma il suo essere demone le impediva di percepire qualsiasi cosa, quindi insisteva nel comportarsi normalmente, come una qualunque bastarda infernale.
Il demone vestito in quel modo patetico si raddrizzò, sfoggiando un sorriso crudele. I suoi occhi assunsero la solita tonalità della pece, tentando poi un altro attacco.
Max lo evitò senza problemi, più che altro voleva tenerlo vivo nel caso Sam volesse provare ad esorcizzare anche lui. Aveva notato come si era irrigidito nel vedere quello stupido e patetico clown. aveva attaccato di proposito La lontra per farlo fronteggiare le sue paure.
Sapeva che era terrorizzato dai Clown. Aveva avuto modo di appurarsene tanto tempo prima, per questo voleva che lo fronteggiasse, per poter affrontare la propria paura e sconfiggerla. Tentava sempre di aiutarlo alla fine, nonostante avesse pensieri loschi e poco raccomandabili per il bene della terra. Era pronta a scattare anche subito, nel caso le cose si fossero messe male. Non avrebbe permesso che si riducesse tanto male, lo avrebbe aiutato, come sempre.
Quando lo vide scontrarsi contro una serie di casse dal legno poco resistente, si distrasse per qualche istante. Non le capitava mai di solito, soltanto in rare situazioni. Soltanto quando il ragazzino era nei paraggi.
Ciò le costò un pugno dritto sul volto. Sentì distintamente il labbro spaccarsi e ciò non fece altro che farla infuriare maggiormente. Tuttavia non lo affettò con il pugnale che aveva tirato fuori istintivamente, ma lasciò che Sam lo attaccasse e facesse ciò che aveva in mente.
Le si aprì uno spontaneo, ma vago sorriso sul volto chiazzato dal lieve rivoletto di sangue dal labbro spaccato.
Era come vedere una cosa importante a cui ci si era dedicati con tanto impeto, realizzarsi. Era.. orgogliosa? Soddisfatta ecco. Era meglio decifrare quella sensazione come "soddisfatta". I demoni non provavano sentimenti di sorta, a parte la crudeltà e quelli più infimi, ma era realmente colpita dallo spirito di iniziativa del ragazzo.
Inclinò lievemente il capo di lato ed incrociò le braccia al petto.
-bravo..- mormorò tra sé.
Osservò tutta la scena senza muovere un muscolo, finendo per avvicinarsi soltanto quando Sam bloccò il clown contro la parete. Intanto si pulì il labbro spaccato con l'interno del polso, oppure avrebbe lasciato che a pulirlo ci pensasse il ragazzo. Era pur sempre sangue. Fece un mezzo sorriso sarcastico e fissò il clown.
Quest'ultimo sembrò quasi sorpreso dal gesto di Sam. Fissò entrambi con aria quasi spaesata per poi farsi sfuggire un lieve sorriso stralunato e folle. Fece vagare lo sguardo su Max, riconoscendola per poi ridere isterico. Come quei vecchi clown pazzi che uscivano dalle scatoline a molla.
-Non mi lascerai andare- convenne con sarcasmo. Lo fissò con lo sguardo strafatto. Sapeva probabilmente che max non lo avrebbe lasciato vivo a dispetto delle parole di Sam e sapeva bene che non poteva dirgli un bel niente o avrebbe fatto una brutta fine.
-Avanti, fai la brava signorina e fammi fuori, non saprai un cazzo da me. Razza di frocetta- commentò, sputando per terra.
Max guardò Sam. Le sembrava quasi un'altra persona e ciò, doveva ammetterlo, le faceva venire voglia di rinchiuderlo in una stanza di motel e farlo sfogare in altro modo. Non provava vergogna e lo desiderava carnalmente, lui lo sapeva e se ne fregava altamente delle signorine puritane che avrebbero potuto scandalizzarsi al solo pensiero.
Accennò una smorfia ironica e fece spallucce, poi penetrò la mente del demone con la propria come se fosse fatta di zucchero filato.
-Volevano rompere uno dei sigilli, sacrificando un anima innocente- commentò.
-Un neonato- aggiunse trattenendo un brivido che bloccò sulle spalle. Quella volta era riuscita a trattenersi.
-Sta zitta , puttana- sibilò il demone e Max inarcò un sopracciglio.
-Sei tanto bravo a leccare il culo di Lilith, eh?! Continua pure, riceverai soltanto tanti calci di rimando- commentò con sarcasmo, facendo un sorriso serafico.



 
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Lorelai Wayne
view post Posted on 23/10/2011, 15:13








© Samuel Winchester

:sam:


Max lo raggiunse, a quanto pare non doveva essere dispiaciuta da ciò che si era dimostrato capace di fare Sam, ma solo in caso di bisogno e quello rientrava in uno di quei casi. Il demone sembrò spaventarsi nel vedere Max, a quanto pare non doveva essere conosciuta bene tra i demoni inferiori, sembrava a dir poco terrorizzato dalla sua vista. Sam ignorò questo, anche se non aveva potuto evitare di farci caso, forse era qualcuno di potente prima di ribellarsi a Lucifer. Il demone disse che non l'avrebbero lasciato andare, - Se ci dici ciò che vogliamo sapere, forse avrai soltanto il vantaggio di tornare all'inferno, non sarai ucciso ma dovrai parlare - disse, senza mostrare la minima intenzione di volerselo far sfuggire in quel momento ma Sam sembrava propenso a mantenre la parola data, si sarebbe attenuto a ciò che aveva detto, se l'avesse fatto anche lui. Eppure il demone aveva dimostrato di non voler parlare, l'aveva anche detto chiaramente, rivolgendosi di più a Max che a lui, nonostante fosse il cacciatore a volergli parlare. Non riusciva a vedere la situazione strana, pensava lo facesse ancora per paura e non perchè c'era qualcosa che Max gli nascondeva, non avrebbe mai sospettato questo.
- Non finché non ci dirai cosa sai di Dean Winchester - disse Sam, scandendo chiaramente ogni parola, come se volesse farle arrivare più che chiare al demone, nonostante avesse capito quanto potesse essere difficile convincerlo a dire la verità. Vide Max concentrata, probabilmente stava cercando di ottenere le informazioni a modo suo, Sam non poteva saperlo, non finché non gli avesse detto niente. Attese, senza lasciare andare il demone. Appena riprese a parlare, gli parlò di uno dei sigilli, aveva intuito che dovesse trattarsi di una situazione del genere, che era qualcosa di importante per trovarsi proprio lì. Sam annuì, sentendo che si trattava di un neonato, - dobbiamo trovarloo allora e impedire che il sacrificio si compia - le disse, ignorando il commento del demone quando la zittì. In quel caso non doveva lasciarlo andare. Appena Max ebbe finito di parlargli, l'esorcizzo come aveva fatto con gli altri due demoni, con un po' di difficoltà riuscì anche ad ucciderlo. Il tramite rimase privo di sensi a terra, com'era accaduto con gli altri.
- Dobbiamo sbrigarci, soprattutto se ci sono altri demoni nei paraggi - disse a Max, sapendo che il bambino poteva essere in pericolo finché non lo trovavano, affidandolo nuovamente alla sua famiglia. Intravide una scala nel buio, riusciva a vederne appena l'inizio, - Forse l'hanno portato al piano successivo - disse iniziando a salire le scale, cercando di orientarsi nel buio.
Sentì il pianto di un neonato e capì che doveva essere lì, anche se non riusciva a vedere dove potesse trovarsi.
- Max, credo sia qui - le disse, sapeva che lei aveva paura dei bambini piccoli, l'aveva capito ma lei riusciva a vedere nel buio e poteva localizzarlo più facilmente di lui. Aveva lasciato la torcia elettrica in auto e doveva cercare di orientarsi come poteva.

 
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okkioniblu91
view post Posted on 24/10/2011, 23:03








© Andras {Max Ride}

:max:
Aveva mantenuto lo sguardo fisso sul demone. Almeno fino a quando Sam non si decise ad ucciderlo definitivamente. Non si avrebbe potuto fare altrimenti e, in realtà, gliene importava poco e niente, sarebbe comunque stato punito da Lilith e fatto fuori all'istante. Nascose un lieve ghigno che ormai le usciva fuori involontariamente, come quando respirava, le veniva decisamente naturale. Era la fine che si meritava.
Ovviamente Sam non mancò di notare che il neonato andasse salvato.
Nella sua testolina ovviamente i sigilli andavano salvati. Tutti. Ovviamente lei non lo avrebbe permesso. O almeno era ciò che si era prefissata in tutti quegli anni passati alle sue calcagna, organizzando passo passo tutto il suo percorso fino a quel momento.
Era convinta anche in quel momento di porre fino a quella storia, almeno credeva fermamente di esserlo. Era sempre stata una donna abbastanza forte, a tal punto da non farsi condizionare da niente e da nessuno, a parte qualche rarissima occasione. Guarda caso, tutte quelle "occasioni" capitavano sempre in merito "sam winchester". C'era qualcosa nella persona del minore dei fratelli che riusciva a sedarla, in qualche modo.
Max odiava sentirsi così. Lo odiava fin nelle viscere, eppure non riusciva a farne a meno. Cominciava a pensare seriamente che le si fosse fatto qualche sorta di strano incantesimo.
Annuì appena alle parole del ragazzino. Almeno quando disse che dovevano sbrigarsi. -direi di muoversi- concordò, scavalcando il corpo ormai privo di sensi ora riverso a terra per poi seguirlo su per le scale.
Quando nominò altri demoni, si concentrò per qualche istante ed estese il suo "radar" fino a dove poté. Non senti nessun'altro, a parte il sangue demoniaco che scorreva nelle vene del ragazzo.
-Non c'è nessun'altro, quindi non c'è bisogno di rompersi la testa volando su per le scale- commentò con lieve sarcasmo, nonostante ciò però, lo seguì.
In realtà non aveva molta fretta di trovare quel mostriciattolo puzzolente ed urlante. L'ultima cosa che voleva era guadagnarsi una qualsiasi sorta di rigurgito addosso. Serrò leggermente la mascella, sicura del fatto che il ragazzo non potesse vederla dato che era completamente buio.
Udì anche lei il pianto del bambino. Rabbrividì istintivamente. Era buffo vedere un demone di tale portata essere terrorizzata da un neonato. Non c'era un motivo certo per una reazione del genere, eppure era così.
Forse la loro statura, oppure quello sguardo assolutamente innocente e privo di paura o cattiveria a farle terrore. Erano puri. Puri fino nell'anima, ancora privi di ogni subdolo sentimento nocivo.
Erano ciò che lei non era stata mai, tranquilla, serena. Forse era anche per quello che ne era terrorizzata. Li temeva più del sale, più di essere uccisa. Annuì soltanto senza rispondergli.
L'aveva seguito in cima alle scale. Ovviamente il ripiano era scuro e non si vedeva niente, almeno lui non poteva vedere. Lei ci vedeva benissimo. Vedeva ogni dettaglio.
Alle sue parole, gli rivolse una lieve occhiata ironica. Per vendicarsi si sarebbe vestita da Clown. Sbuffò tra se e sé e si guardò attorno.
-Ci penso io.. ricordami di rubare un paio d'occhiali a raggi x- commentò ironica, prima di avanzare.
La stanza era quasi del tutto circolare. Il fumo che infestava le stanze era filtrato anche lì, ovviamente. Quelli erano i piani in cui i tecnici venivano ad aggiustare mostri e luci, di fatti vi erano varie porticine che portavano al passaggio dei vagoni. Risa, urla, strani versi. Era questa l'atmosfera che girava in quel momento, ma max aveva sentito di gran lunga suoni peggiori.
Sfiorò il braccio di sam, come a fargli capire che doveva rimanere lì, quindi avanzò di qualche metro ed individuò diverse ceste. Li dovevano esserci i ricambi per le marionette e le maschere delle mascotte.
Intravide un lieve movimento e, di seguito, ci fu un altro strillo.
Trattenne l'impellente impulso di tapparsi le orecchie. Poi roteò gli occhi al cielo e raggiunse una cesta, quella che almeno si muoveva di più.
Lì, tra un ammasso di stracci c'era il mostriciattolo che si agitava.
Gli occhioni chiari erano colmi di lacrime ed agitava le braccine. Non appena sembrò vederla, emise un vagito e si dimenò ancora di più.
Max si paralizzò per qualche istante, completamente spiazzata. Chiunque avesse mai incontrato rimaneva sempre terrorizzato dalla sua presenza e mai nessuno voleva farsi prendere in braccio.
Guardò con enorme diffidenza ed orrore quella piccola creatura, come se potesse azzannarla da un momento all'altro. Fece un respiro profondo ed allungò le mani, prendendo la creatura da sotto le ascelle e la sollevò, tenendola ben lontana dal proprio corpo.
Era una bambina, almeno i lineamenti e il tipo di vestiario, appartenevano ad un esemplare femminile.
la squadrò come se si trattasse di una bomba chimica e poi lanciò uno sguardo a Sam.
-E' qui- commentò solo, L'accostò con enorme titubanza contro il suo petto e la bimba si accoccolò automaticamente contro il suo profilo, sorridendo.
-E con questa, le ho viste decisamente tutte- commentò con sarcasmo, raggiungendo poi Sam.



 
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Lorelai Wayne
view post Posted on 25/10/2011, 01:51








© Samuel Winchester

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Ovviamente Max non l'avrebbe aiutato senza risparmiarsi qualche battuta, Sam non era dispiaciuto dalla sua presenza in genere ma in quel momento voleva che si sbrigasse a dirgli dove si trovava precisamente il bambino, così che potessero portarlo via da lì ed evitare il sacrificio. Probabilmente il sigillo sarebbe stato spezzato quando sarebbe stato versato sangue di una creatura pura e i bambini erano sicuramente la versione umana ancora pura ed innocente. Stranamente la vide allontanarsi ma si era sentito sfiorare il braccio, come se volesse dirgli di stare fermo lì e che avrebbe pensato lei a prendere il bambino. Il cacciatore, per quanto volesse, non poteva che attenersi a questo e lasciare che c pensasse lei al bambino, si fidava un po' troppo del demone. Riusciva a sentire i suoi passi nella stanza, fino a che non si soffermò, intravedeva la sua ombra nei piccoli angoli illuminati e semhrava aver trovato il bambino, almeno era ciò che lui sperava. Non poteva vedere quanto fosse paralizzata alla vista della creaturina che giaceva tra quelle coperte sporche. Attese che lo raggiungesse nuovamente, la bambina era tra le sue braccia e lei sembrava stranita ma non scostava la piccolina, per quanto fosse evidente che non doveva piacerle così tanto avere a che fare con i bambini. Attese che lo raggiungesse e prese in braccio la bambina, immaginando che avrebbe liberato Max da una sorta di fastidio, anche perchè non sembrava così lieta. Si occupò lui di pensare alla bambina, - Sembra stare bene, dobbiamo provare a rintracciare la sua famiglia, magari sua madre - disse, culluando dolcemente la bambina.
- Ora dobbiamo uscire da qui, non dovrebbe esserci altro problema - disse, iniziando a scendere lentamente le scale, si era ripulito dal sangue vicino alle labbra, per non sporcare la bambina. Arrivò al piano inferiore, utilizzando la scala successiva per arrivare giù e cercando di orientarsi a tentoni con le luci per riuscire ad arrivare fuori. Attese che Max lo raggiungesse, - suggerisco di portarla alla direzione, forse riusciranno a trovare sua madre o affidarla agli assistenti sociali - disse, non sapeva se Max avrebbe avuto la pazienza di sopportare l'attesa però era davvero importante mettere al sicuro la piccolina. Spero che la donna accettasse, - aspettami qui, torno subito - disse a Max, sapendo che non avrebbe avuto molta voglia di seguirlo. Cullò la bambina per evitare che piangesse per i troppi rumori fastidiosi del luna park e la portò con sé, mentre cercava la direzione. Sapeva che era all'entrata del luna park, una sorta di edificio con ingresso nei pressi dell'entrata. La portò lì, ma non c'era nessuno a quell'ora, questo avrebbe sicuramente fatto ammattire Max. Fatto questo, raggiunse di nuovo il demone, che aveva lasciato all'ingresso della casa stregata. La bambina era ancora tra le sue braccia, sembrava tranquilla.
- Non c'era nessuno, dovremmo cercare noi i suoi genitori - le disse, anche se avrebbe immaginato la reazione poco felice di lei alla vista della neonata, - mi occuperò io di lei fino a che non li troveremo - si assicurò di aggiungere subito dopo, per evitare fraintendimenti.



Edited by Lorelai Wayne - 26/10/2011, 00:05
 
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okkioniblu91
view post Posted on 26/10/2011, 18:35








© Andras {Max Ride}

:max:
Non aveva mai tenuto un marmocchio tra le braccia prima d'ora, o almeno non in quel contesto. Sapeva bene che era uno dei sigilli e che per principio avrebbe dovuto fare una brutta fine, ma sicuramente il ragazzino avrebbe dato di matto.
Un impeto di frustrazione le pervase le membra nel rendersi conto di quali assurdi pensieri stesse facendo. Da quando in quanto le importava un emerito qualcosa di quello che diceva e faceva il ragazzino?! Era lei che dettava gli ordini, anche se non poteva fare fuori quella creatura davanti a lui.
Tentò di ignorare le manine della bambina che le sfioravano il volto, quando raggiunse Sam. Un tempo forse l'avrebbe scostata con poche cerimonie, ma ora sembrava essersi rammollita un po' troppo. Sospirò internamente. Avrebbe dovuto rimediare, decisamente.
Quando il ragazzo prese la bambina dalle proprie braccia, sentì un enorme sollievo avvolgerla, scrollandosi leggermente la maglia in modo istintivo, proprio come se avesse avuto un animaletto peloso e tremendamente sporco tra le braccia.
Questo era dato perché di solito un demone non si occupava affatto di marmocchi, per niente, se non per farli fuori o darli in pasto a qualche cerbero affamato.
Osservò guardinga il ragazzo e la bambina per poi rivolgere uno sguardo al primo e lanciarsi uno sguardo intorno.
Le sue parole non fecero altro che rallegrarla. -Oh.. musica per le mie orecchie!- commentò con ironia, ma alla fine lo pensava sul serio. Non voleva marmocchi fra i piedi, soprattutto se sbavosi e procura popò. Non sapeva come si cambiavano i pannolini, non ne aveva mai visto uno e non ci teneva fare quella determinata esperienza.
osservò però come il ragazzo ci sapesse fare e non poté fare a meno di inarcare un sopracciglio. Sembrava sul serio capace di badare a quella cosetta urlante e la cosa la inquietò non poco. Sperava soltanto che non gli venissero strane idee o l'avrebbe strozzato con le sue mani.
Annuì poi alle sue parole. Aveva controllato i dintorni e non percepiva nessun'altra presenza molesta. Erano liberi dal mirino di qualsiasi coglione che avesse avuto in mente di rompergli le scatole.
-Nessuno in vista- commentò infatti, seguendolo giù per la scala.
si teneva a debita distanza ovviamente, preferiva tenersi fuori dallo sguardo della mocciosetta, chissà perché non riusciva a reggerlo. Era una sorta di repulsione istantanea, come alle persone normali per gli insetti.
Annuì sollevata quando le chiese di aspettare lì. Col cavolo che avrebbe aspettato due scimmie in cerca del loro cucciolo. Non voleva sentire nessun: picci picci, tesoro mio, cucciolotta mia, ciccina e altre smancerie simili. A quel punto l'avrebbero trovata nel primo gabinetto a vomitare.
Fece una smorfia e si poggiò contro la facciata della casa stregata, ignorando le vibrazioni prodotte dalla musica che fuoriusciva dalle enormi casse poste davanti alla struttura e le urla che continuavano imperterrite a risuonare all'interno di essa.
Vi si poggiò di schiena, intanto che incrociava le braccia al petto e si spolverava la camicia di Sam che indossava, la quale si era sciolta nell'impeto di tentare di amputare la testa al demone lontra. Roteò gli occhi al cielo e si spolverò anche i pantaloni, sciogliendosi poi i capelli, per poi ravvivarli con una mano.
Quella sera, Sam avrebbe dovuto fare il pieno, anche perchè non aveva la minima intenzione di lasciargli un giorno di respiro. Doveva assumere più sangue per resistere di più. Era ancora troppo debole.
Quando lo vide, fece per dirgli qualcosa quando notò cos'aveva in braccio. Lo sguardo per un attimo perplesso, divenne quasi sgranato, finendo per diventare quasi qualcosa di comico se non fosse per un demone dagli occhi bianchi.
-Ma che diavolo..- sibilò, prima che il ragazzo aprisse bocca. A quel punto la mascella si spalancò e fissò entrambi come se fossero stati un sacchetto di sale pronto a saltarle addosso.
Ascoltò tutte le sue parole con un'aria assolutamente.. minacciosa, per poi incrociare le braccia al petto come a dimostrare tutta la sua disapprovazione.
-Hai perso il cervello per caso?! Come credi di riuscirci? voi scimmie siete tutte uguali.. e poi.. porca puttana Sam, solitamente me li mangio, non li accudisco come fossero cuccioli in adozione!- sbottò. Più che altro era terrorizzata all'idea di dover anche soltanto immaginare una notte in compagnia di quella creatura.
Osservò sam e non sembrò voler cambiare idea. Avrebbe volentieri voluto strapparle la marmocchia dalle mani per poggiarla da qualche altra parte e fuggire, ma a quanto pare non si poteva fare.
Da quando in quanto lo lasciava fare?! avrebbe voluto prendersi a calci da sola, ma si limitò ad avvicinarsi e rubargli le chiavi della macchina dalla tasca per poi stringerle in mano.
-guido io- sibilò, abbastanza brusca e arrabbiata, per poi girarsi e dirigersi a passo svelto verso l'impala.






 
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Lorelai Wayne
view post Posted on 26/10/2011, 22:27








© Samuel Winchester

:sam:


Come gli aveva detto Max, non aveva incontrato imprevisti nei paraggi, non c'era nessun demone, a quanto pare. Probabilmente avevano mandato soltanto quei pochi per occuparsi del sigillo, il che rendeva la cosa stana. Forse non era un sigillo impotante. Sicuramente avrebbero avuto problemi più avanti, man mano che i sigilli diventavano più "difficili" da difendere. Sapeva che c'era anche qualche altra cosa di difficile: convincere Max ad accettare di tenere la bambina con loro qualche giorno, per cercare i genitori. Quello che immaginava sarebbe successo, sicuramente era soltanto la misera metà di quello che avrebbe davvero fatto lei, di quanto si sarebbe arrabbata. Era come prevedere l'arrivo di un urgano e non poterne fare la stima dei danni una volta che sarebbe passato oltre o si sarebbe calmato. Anche perchè aveva notato quanto Max non potesse sopportare i bambini, a cofronto anche Dean sembrava decisamente più tollerante anche se evitava i bambini, quando poteva farlo. Cullò la bambina, anche se sembrava ugualmente calma e tranquilla, ignara di tutto. Si era calmata dal pianto di quando l'aveva sentita in quell'edificio, doveva sentirsi al sicuro. Quando Max si accorse che il bambino, la vide sgranare gli occhi, quasi fosse sorpresa o spaventata, non riusciva ad interpretare per bene l'espressione sul suo viso. Non sentì l'imprecazione che uscì fuori dalla sua bocca, ma poteva intuire che avesse detto qualcosa del genere. Aveva ascoltato ciò che lui le aveva detto riguardo la bambina, che l'avrebbe tenuta lui fino a che non avessero trovato i suoi genitori, contava di riuscire a rintracciarli presto. Sicuramente era stato emesso un'avviso di sparizione da parte della famiglia, avrebbe soltanto dovuto isolare le ricerche a quella città e non gli sarebbe stato difficile. L'ascoltò mentre sbottava e buttava fuori tutta la sua rabbia, mentre cercava di non far piangere la piccola. Solo quando Max ebbe smesso di parlare, anche la bambina si calmò, come se fosse stata spaventata da quell'improvviso moto di rabbia. Il cacciatore sembrava più adatto a fare la badante, non sarebbe stato rassicurante per Max. Lui scosse il capo, - ci penserò io, non ti darà alcun fastidio - cercò ancora di convincerla, a quanto pare sembrò riuscirci. Questo sembrò convincerla almeno in parte, anche se dava l'impressione che avrebbe cacciato ancora fumo dalle orecchie, se non ora, in macchina. Gli prese le chiavi dalla tasca, anche se aveva ancora uno sguardo assassino, dando l'impressione di volerlo prendere a calci, ma non lo fece. Dichiarò di voler guidare lei, anche se appariva ancora arrabbiata. Sam seguì il demone in auto, senza dire altro, la piccola giocava con i capelli dell'uomo, tirandoli appena ma lui sembrava lasciarla fare senza dire nulla, anche quando arrivarono all'auto. Non aveva un sedile apposito per farla sedere, avrebbero dovuto recuperarlo, questo e molto altro per occuparsi della bambina. Aprì lo sportello e la tenne in braccio, dopo essersi seduto.
- Cercherò tra gli annunci, per riuscire a rintracciare i suoi genitori - informò Max, intuendo che così si sarebbe sentita meglio.
- Anche se per ora, occorre prima che ci fermiamo a prendere qualcosa per lei, in caso non trovi nulla oggi - disse, più cauto di prima, sapendo che rischiava seriamente di essere preso a pugni. Appena arrivarono ad un supermercato, intuì che era lì dove avrebbe dovuto comprare tutto il necessario e non poteva lasciare la bambina con Max.
- Parcheggia qui, torno subito - disse, fortuna che era riuscito a ripulirsi dal sangue, altrimenti sarebbe parso strano.

 
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okkioniblu91
view post Posted on 29/10/2011, 02:20








© Andras {Max Ride}

:max:
Andras sperava sul serio che quella piccola e mostruosa creatura fosse recapitata al mittente il più in fretta possibile. Avrebbe dato una mano anche lei, poteva sentire i piagnistei di quelle scimmie anche a chilometri di distanza. Non per niente era reputata un demone di tale rilevanza, non sarebbe stata Andras altrimenti.
Era ancora furiosa con Sam. Era testardo certo ed ovviamente non poteva fare altro, non quando continuava a mantenere quella creaturina infernale tra le braccia. Era paragonabile ad una sorta di bomba atomica radioattiva, non si sarebbe avvicinata per il momento.
Sbuffò sonoramente quando insistette con il fatto di comprare delle cose adatte a poppanti. Ma almeno poteva consolarsi con il semplice fatto che sarebbe stata in macchina nel mentre il ragazzino faceva la mamma single al supermercato.
Aveva accettato di lasciarlo andare, con la misera speranza che almeno non ci mettesse più di tanto. Non avevano tempo da perdere, quella marmocchia doveva assolutamente ritornarsene a casa sua.
Individuarono un negozio adatto e lui le disse di parcheggiare.
Non amava molto spostarsi in determinate scatole di metallo, però doveva ammettere che quel preciso modello non le dispiaceva poi così tanto. Andava adagio, silenziosa come una pantera e la musica nelle cassette non era niente male.
-Vedi di non metterci troppo- commentò con sarcasmo, lanciandogli un'occhiataccia, dopo aver parcheggiato nel posteggio.
Spense il motore ed incrociò le braccia al petto, poggiandosi contro lo schienale e sbuffò pesantemente.
-Altrimenti verrò a ripescarti per i capelli- disse, e non era mai stata così seria. Avrebbe dovuto trovare il modo di farsi perdonare e lo sapeva bene. Questa non gliela avrebbe fatta scampare così, avrebbe dovuto sudare sangue!
-E mi mangerò quella cosetta urlante- aggiunse, abbassando il finestrino per poterci appoggiare distrattamente il gomito.
Attese che il ragazzo scendesse e si concesse di chiudere gli occhi per qualche secondo.
Ovviamente era impaziente di muoversi da quel cesso di posto, si concentrò sulla presenza del ragazzo e seguì i suoi movimenti ad occhi chiusi. Poteva sentire il suo sangue demoniaco scorrergli nelle vene.
Rimase in quella posizione per circa una decina di minuti, forze un quarto d'ora, venti minuti. Ma quanto diavolo ci voleva per prendere un fottuto pacco di pannolini?!
Cominciavano ad assalirla i nervi e, dopo qualche altro minuto, sfuggì da quell'ammasso di metallo per dirigersi a tutto spiano verso il supermarket.
Ignorò un'occhiata imbambolata da parte del commesso di turno, un ragazzino con la bocca strapiena di metallo e l'aria ebete ed entrò, scavalcando quasi la sbarretta di metallo che delimitava l'ingresso.
Non ci mise molto ad individuarlo e si diresse verso di lui con un diavolo per capello.
-Ti sei sniffato del borotalco per caso?!- sbottò, a tono basso, ma sembrava quasi più un sibilo.
-Soltanto perché hai la sindrome di Mary Poppins non vuol dire che tu debba controllare ogni singola stramaledetta e fottuta marca di pannolini!- aggiunse, notando il reparto in cui si trovavano. Si guardò attorno come se fosse un aliena appena sbarcata sulla terra.
-E' mai possibile che devo pensarci soltanto io?- sbuffò sonoramente ed afferrò il primo carrellino che aveva trovato a tiro, indugiò lo sguardo sui pannolini per poi afferrare un pacco e gettarglielo dentro, alias con le prime cose che trovava a tiro, aveva fretta di andarsene da lì, aveva la netta impressione di un orticaria lancinante.



 
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