Scosse lievemente il capo quando Zed disse che gli dispiaceva. Erano cose che succedevano purtroppo. Era risaputo che creature e cacciatori, avevano sempre avuto una vita pressoché movimentata. fin troppo. Non si era mai sicuri di cosa si sarebbe potuto trovare nell'arco della giornata e se si riusciva a sopravvivere fino alla fine. Accadeva sempre qualcosa che pregiudicava la sicurezza, in qualche modo, ma faceva tutto parte della solita routine.
Le rimaneva sempre il padre dopo tutto. Si chiese che tipo potesse essere, poi sospirò e rivolse uno sguardo sorpreso verso l'uomo. Notò che si era tolto i guanti in lattice, ormai appallottolati, li aveva gettati nel cestino posto poco distante dalla scrivania posta nella stanza.
Sbagliava oppure si era offerto di ospitarla a casa sua fino a quando non avesse imparato a manovrare quelle strambe capacità?!
Inarcò un sopracciglio,
-Sul serio?- gli chiese. Magari si era sbagliato o il disinfettante presente in gran quantità nella stanza, aveva finito per anestetizzargli il cervello.
Era confusa. Non era ostilità quella nei suoi riguardi, era solo.. poco abituata ad attenzioni di quel genere. C'era sempre e soltanto stato Eric che l'aiutava a quel modo. Era quasi strano che una creatura non umana fosse tanto gentile. Forse era vero che le eccezioni erano presenti anche se nascoste agli occhi degli umani.
Ricordava della ragazza di suo fratello, prima che morisse. Anche lei non era umana, eppure.. lei e suo fratello erano così felici.
Inclinò leggermente il capo di lato.
-Non sarebbe strano ritrovarti una cacciatrice in mezzo ai piedi, per tutta casa?- gli chiese poi, con un filo di ironia. La sua aura le ispirava una sorta di fiducia, ma era comunque guardinga e questo non sarebbe cambiato così facilmente, anche con tutti i buoni propositi del mondo.
-Io.. non saprei. Mi sembrerebbe strano, ma è anche vero che non posso andare in giro senza riuscire nel controllarmi.- ammise, passandosi una mano tra i capelli.
Intanto chiuse gli occhi come lui le aveva detto. Tentando di rilassarsi. Si poggiò nuovamente contro lo schienale.
A quanto pare sua madre era un essere piuttosto potente. Rabbrividì interiormente, si chiese come avrebbe realmente potuto fare con quei poteri che continuavano a sfuggire al suo controllo. Poco dopo annuì quando disse che doveva essere forte e lo lasciò fare.
Ascoltò quella litania con estrema attenzione. Era quasi ipnotica, in un certo senso. Rimase contro lo schienale della propria sedia, almeno fino a quando non ebbe finito.
Quando le chiese di riaprire gli occhi, fece un respiro profondo. Sentiva che, in qualche modo, qualcosa era cambiato.. come se un esplosione di energia fosse scoppiata all'interno del proprio organismo. Inconsciamente, ma era.. piacevolmente strano.
Riaprì piano gli occhi, mettendo ben a fuoco l 'ambiente circostante. Poco dopo osservò meglio la caviglia, per poi alzare lentamente lo sguardo, fino ad incrociare gli occhi del dottore. Alla sua domanda, si passò una mano nei capelli, guardandosi attorno.
-Il malditesta è.. diminuito- ammise, quasi sorpresa. Era come se una sorta di lucchetto si fosse aperto del tutto e riusciva a mettere meglio a fuoco.
Era certa che nella stanza non ci fosse nessun'altro a parte loro due, anche se prima aveva avuto la netta sensazione che ci fosse qualcun altro.
Riportò lo sguardo su di lui.
-Per ora vedo soltanto le tue belle ali, molto più nitide rispetto a prima- ammise, con un lieve sorriso. Era nettamente sollevata, probabilmente era anche evidente.
-E come se si fosse sbloccato qualcosa ma.. è ancora strano- mormorò poi, quasi sovrappensiero, poi gli prese una mano e gliela strinse, senza pensarci.
-Grazie- gli disse. Accennò un sorriso e tornò a poggiarsi contro lo schienale, della sedia.